Podcast: L’anniversario del crollo della diga del Gleno
La data del 1° dicembre 1923 è ancora viva nella memoria dei bergamaschi. A 100 anni dal tragico evento, ripercorriamo qui la storia e i ricordi legati al crollo della diga.
Cent’anni fa, in questi giorni, la diga era piena. Piena fino all’orlo. Era stata messa in servizio solo poche settimane prima. Nonostante le difficoltà nella sua costruzione, nessuno avrebbe mai immaginato che alla sua prima vera prova di forza, la diga si sarebbe crollata, scaricando a valle 6 milioni di metri cubi di acqua e detriti.
Dal 1 dicembre sono passati 36.525 giorni. Cent’anni che non sono stati sufficienti per far diventare questa tragedia una storia conosciuta in tutto il Paese. Il dolore si attenua quando viene condiviso: questo resta un dolore profondo che solo la Val di Scalve e la Val Camonica, altrettanto colpita dal disastro, hanno condiviso.
In queste settimane, le nostre pagine, insieme al nostro sito web e ai canali social, hanno ripercorso la storia e la memoria del disastro del Gleno. Lo abbiamo fatto per allargare la “base” di persone che conoscono questa tragedia, affinché dopo 100 anni il dolore possa essere ancora più condiviso e si possa capire meglio cosa è stato per la gente, per le famiglie, per le comunità e per tutti noi.
I morti non si possono “pesare”, e quando qualcuno muore per colpa o negligenza, è necessario ricordarlo, spiegarlo e trasformare la memoria in storia, per trarre qualcosa di utile anche da una tragedia. “Non siano morti invano”, si dice di solito, ma in Italia questa frase rimane spesso inascoltata, buona solo per i titoli quando la tragedia è ancora “calda” e poi dimenticata fino alla prossima disgrazia. Sono passati 100 anni dal disastro del Gleno ed è ora che quei morti non siano morti invano.
La gente di Scalve non ama le celebrazioni, gli eventi, i riflettori e i clamori. Forse è sufficiente ricordarsi che quella è stata una tragedia con 359 morti accertati e chissà quanti altri. È una tragedia nostra, di tutti, e non può più essere esclusiva di una piccola valle in cima a mille curve.
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