Aprile 2020 è stato un mese difficile per l’Italia a causa della pandemia da Covid-19. In quel periodo, i colleghi di un ospedale in Lombardia hanno commesso un comportamento illegale. Volevano controllare gli esiti dei tamponi dei loro compagni di lavoro per poter organizzare i turni in ospedale. Questo accesso abusivo ai dossier sanitari è stato condannato dal Garante della privacy, che ha multato l’Asst di Lodi con 40.000 euro. Secondo il Garante della privacy, l’ospedale non ha preso le adeguate misure di tutela delle informazioni contenute nei dossier sanitari aziendali.
Durante l’istruttoria, è emerso che questi accessi abusivi sono avvenuti ad aprile 2020, quando la situazione nel Lodigiano era molto critica e gran parte del personale sanitario era stato colpito dal virus. Il Garante della privacy ha sottolineato che l’utilizzo dei dossier sanitari per organizzare i turni del personale sanitario non è una finalità appropriata per questi documenti. Inoltre, questo metodo si è rivelato inefficace perché i dossier sanitari sono incompleti e l’interessato può esercitare il diritto di oscuramento dei dati e dei documenti, compresi gli esiti dei test Covid.
Il Garante ha anche sottolineato che questi trattamenti sono avvenuti in violazione dei principi di trasparenza, correttezza e minimizzazione dei dati. I responsabili dell’organizzazione dei turni ospedalieri e delle attività di verifica sulla qualità delle cure erogate non avrebbero dovuto accedere alla documentazione sanitaria dei colleghi, ma solo alle informazioni relative all’assenza dal servizio strettamente necessarie per svolgere i propri compiti, senza conoscere i dettagli clinici e diagnostici.
Il presidente del Garante della privacy ha affermato che i colleghi della reclamante hanno forzato il sistema e sono riusciti ad accedere al suo dossier sanitario senza il suo consenso esplicito e specifico. Quindi, non c’erano presupposti giuridici per questo accesso abusivo.
Questo caso dimostra l’importanza di rispettare la privacy e la tutela dei dati personali, soprattutto in un momento di emergenza come la pandemia da Covid-19. È fondamentale che le strutture sanitarie adottino le adeguate misure di sicurezza per proteggere le informazioni contenute nei dossier sanitari e rispettare i diritti dei pazienti e dei dipendenti.
In conclusione, l’Asst di Lodi è stata multata per non aver garantito la protezione dei dati personali contenuti nei dossier sanitari. Questo episodio ci ricorda l’importanza di tutelare la privacy e di rispettare le normative in materia di trattamento dei dati personali, anche in situazioni di emergenza come quella vissuta durante la pandemia da Covid-19.