Milano – In questi giorni di autunno, il cielo della città si anima con migliaia di storni che si muovono all’unisono, creando spettacolari coreografie aeree. Questi uccelli, noti come storni comuni, sono diffusi in Europa e Asia e parte di essi è migratrice. Durante la migrazione post-riproduttiva, che avviene da settembre a metà novembre, gli esemplari provenienti da diverse aree geografiche raggiungono l’Italia.
Gli storni sono uccelli sociali e vivono in gruppi, che possono essere composti da decine di migliaia di individui. Restano sempre insieme, anche quando si posano sugli alberi per la notte o quando si spostano alla ricerca di cibo. Il motivo per cui si muovono in queste spettacolari coreografie nel cielo è ancora un mistero. Una delle ipotesi più accreditate è che si tratti di una strategia di difesa per sfuggire ai predatori. Gli storni sono in grado di sincronizzare i movimenti e regolare la velocità in base a quella dei compagni di volo.
Tuttavia, l’ornitologo Frank Heppner non è convinto di questa teoria. Secondo lui, poiché sono prede facili, sarebbe più logico che cercassero di ridurre al minimo il tempo di volo. Invece, si impegnano in evoluzioni che possono durare fino a 45 minuti, bruciando grandi quantità di energia. Inoltre, la massa di uccelli che si sposta nel cielo è molto più visibile dai predatori. Alcuni ornitologi ipotizzano che queste coreografie aeree siano una vera e propria danza senza uno scopo preciso, se non quello della bellezza.
Di recente, l’Enpa Milano ha pubblicato una foto di uno storno solitario trovato a terra e salvato in via Filzi. Gli storni sono animali gregari e è improbabile trovarne uno da solo, a meno che non sia in difficoltà. L’esemplare trovato è stato portato al centro di recupero di Vanzago, dove sarà monitorato fino a quando non sarà in grado di volare e potrà essere liberato per ricongiungersi ai suoi simili.
In conclusione, le coreografie aeree degli storni rimangono un mistero affascinante. Questi uccelli ci offrono uno spettacolo unico nel cielo di Milano, che ci fa riflettere sulla bellezza e sulla complessità della natura.