Un uomo di cinquant’anni della provincia di Monza è stato arrestato dalla polizia per atti persecutori nei confronti della sua ex moglie e della loro figlia minorenne. Questo fatto è accaduto venerdì mattina. L’uomo era già stato condannato due volte per lo stesso reato e aveva persino scontato una pena detentiva fino a gennaio dell’anno scorso.

Nonostante ciò, una volta libero, ha ricominciato a contattare in modo ossessivo la donna e a minacciarla sia direttamente che attraverso la figlia minorenne, alla quale inviava numerosi messaggi vocali contenenti minacce di morte rivolte alla madre.

Come aveva già fatto in passato, la donna si è rivolta alle forze dell’ordine quando, all’inizio di novembre, l’uomo si è presentato sotto casa sua cercando di entrare con la forza, dopo aver inviato altri messaggi vocali con minacce di morte.

Le indagini condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Monza hanno rapidamente ricostruito la situazione: le due donne erano costrette a vivere con la paura di uscire da sole, limitando le loro uscite solo a necessità indispensabili. Ogni sera cercavano nuove soluzioni per parcheggiare l’auto in modo da non farsi individuare, uscivano in compagnia di parenti o amici o rimanevano in contatto telefonico con qualcuno di fidato, continuando a controllare chi si trovava intorno a loro.

L’uomo voleva impedire all’ex moglie di rifarsi una vita dopo la fine della loro relazione. Le minacce e gli atteggiamenti intimidatori avevano creato un forte stato d’ansia nella donna e nella figlia. In particolare, l’ex moglie viveva con la costante convinzione di essere uccisa.

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