Emergenza fango a Meda: il Comune ancora non interviene

A quasi un mese dall’esondazione del torrente Tarò, le famiglie residenti in via Bergamo 21 continuano a vivere disagi a causa del fango che ricopre il loro giardino. Nonostante le richieste fatte al Comune di Meda, nessuno è ancora intervenuto per rimuovere il fango. Le famiglie si rifiutano di farlo a proprie spese e chiedono un intervento da parte delle autorità competenti.

Non è la prima volta che queste famiglie si trovano ad affrontare gli effetti delle inondazioni del Tarò. Nel 2014, hanno dovuto sostituire tre auto completamente distrutte dall’alluvione. Ora, i danni maggiori riguardano l’area esterna, con il cancello elettrico fuori uso e il giardino completamente ricoperto di fango.

Il Comune ha ritirato le macerie messe in strada dalle famiglie, ma sembra temporeggiare sulla rimozione del fango nel giardino. Le famiglie hanno chiamato più volte, ma hanno ricevuto risposte vaghe o che non possono intervenire su proprietà privata. Tuttavia, il fango è considerato un rifiuto speciale e la rimozione tramite una ditta specializzata costerebbe almeno 5mila euro, una spesa che le famiglie non possono permettersi.

Le famiglie denunciano anche la mancanza di un Piano di emergenza da parte del Comune e la mancanza di avvisi sulle imminenti esondazioni. Sono grati a un privato che monitora il livello dell’acqua attraverso una webcam, ma ritengono che sia assurdo vivere nell’incertezza ogni volta che piove abbondantemente.

Il sindaco di Meda, Luca Santambrogio, ha dichiarato che il Comune sta cercando di capire come procedere. Al momento, gli uffici comunali si stanno confrontando con una ditta specializzata per capire come smaltire il fango, anche se non possono intervenire sulla proprietà privata.

Nella giornata di lunedì, una dipendente dell’Ufficio ecologia del Comune ha effettuato un sopralluogo in via Bergamo insieme al proprietario di un’azienda privata che si occupa dello smaltimento dei rifiuti. Si è deciso che a gennaio verrà portato un cassone che le famiglie dovranno riempire con una ruspa e poi posizionare all’esterno della casa. Il Comune si occuperà di ritirarlo per lo smaltimento. Tuttavia, a causa della grande quantità di fango, l’operazione dovrà essere ripetuta almeno tre volte.

Le famiglie sperano che questa soluzione possa risolvere il problema del fango nel loro giardino e che il Comune si attivi per prevenire futuri disagi causati dalle inondazioni del torrente Tarò.

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