Intervento dei vigili del fuoco a Milano

Milano, 4 dicembre 2023 – Sabato sera alle 23, il portone al numero 16 di via Arquà si riapre e gli abitanti, illuminati dalle luci lampeggianti dei vigili del fuoco, iniziano a rientrare nelle loro case. Tuttavia, un giovane pakistano di 29 anni rimane fuori, poiché è stato tirato fuori dall’appartamento in fiamme da un maresciallo dei carabinieri che ha abbattuto la porta e lo ha rianimato fino all’arrivo dell’ambulanza, che lo ha portato al Niguarda: le sue condizioni sono gravissime a causa di intossicazione e ustioni. Anche una famiglia egiziana è stata salvata dagli stessi due carabinieri del Radiomobile, che hanno notato il fumo proveniente da un monolocale al secondo piano di una scala interna che aveva invaso il cortile e tutto l’edificio.

Sull’altra ambulanza, una giovane donna e i suoi bambini di dieci, sei, cinque anni e ventisei giorni sono stati visitati e poi ospitati per ripararsi dal freddo, mentre il capofamiglia, insieme ad alcuni parenti, cerca di capire cosa fare. Alla fine, i vigili del fuoco dichiareranno inagibili tre appartamenti: quello bruciato, quello di fronte e quello sopra. Il monolocale al terzo piano, dove vive una famiglia di cinque persone in venti metri quadri, sopra l’appartamento di fronte, è invece agibile. “Dovrebbero rimanere fuori per almeno una settimana per far andare via il fumo e verificare che non ci siano danni al pavimento”, spiega il fratello del capofamiglia, che li sta ospitando nella sua casa, sempre in zona via Padova, insieme alla moglie e ai suoi quattro figli: ora sono in 12 in quaranta metri quadri (con un affitto di “mille euro al mese” al piano terra).

Dal Comune assicurano al Giorno che la Protezione Civile ha proposto anche alla famiglia egiziana un alloggio d’emergenza, ma loro hanno preferito dormire dai parenti. “Qualcuno ha preso il numero e ha detto che li avrebbe richiamati quando avesse trovato un posto”, afferma il fratello del capofamiglia, che contatterà l’amministratore del condominio – il quale ha ribadito alla Protezione Civile di non aver ricevuto altre richieste di sistemazione – per presentare formalmente la richiesta, almeno fino a quando l’odore del fumo non si sarà dissipato abbastanza da far rientrare una neonata. Nel frattempo, i venti metri quadri dell’appartamento del vicino sono così danneggiati che sarà impossibile stabilire se l’incendio sia stato causato dalla batteria della sua bicicletta. D’altra parte, in alcune parti di Milano come questa parte di via Arquà, anche il fuoco brucia sul bruciato.

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