Indagine sul Centro di Permanenza per i Rimpatri di via Corelli: una condizione sotto il livello della dignità umana. Gravi inadempienze da parte del gestore, la società privata La Martinina srl, che dovrebbe essere commissariata secondo i pm. Questa situazione era già nota da tempo. Durante una visita di monitoraggio lo scorso 22 febbraio, una delegazione di esperti guidati dal garante dei detenuti del Comune aveva evidenziato diverse criticità. Manca la socialità, i luoghi di preghiera, gli spazi per l’attività fisica e le iniziative formative e culturali. I migranti si trovano in uno stato di ozio forzato, senza contatti con la società e senza attività ricreative e formative se non un pallone con cui giocare in cortile. Durante la visita si è anche riscontrato che il cibo non è sempre fresco, manca il riscaldamento e la pulizia nelle stanze dei migranti, con materassi sporchi e rotti. Gli standard igienico-sanitari sono inadeguati. Inoltre, non vengono rispettate le verifiche di idoneità alla vita in una comunità ristretta, l’accertamento delle condizioni di salute e la cura dei malati. Il personale medico non è formato per assistere i migranti e le visite mediche sono superficiali. È stata richiesta la collaborazione con un servizio psichiatrico per curare tempestivamente le persone con disagio mentale. Inoltre, il registro dei fatti rilevanti e critici che accadono nel centro è mal tenuto e manca il preavviso della data di rimpatrio. I due indagati, l’imprenditore Alessandro Forlenza e la madre Consiglia Caruso, amministratrice della Martinina srl, sono accusati di frode nelle pubbliche forniture e turbata libertà degli incanti. La prefettura ha già sanzionato il gestore con una multa massima per criticità gestionali. La questione sarà discussa dal nuovo prefetto, Claudio Sgaraglia, che arriva domani a Milano. Non è esclusa la nomina di un amministratore giudiziario. Il Partito Democratico chiede la chiusura del Cpr di via Corelli e ne discuterà domani in consiglio comunale.