Ritrovato senza vita nell’invaso della Società elettrica morbegnese, in località Dossa a Cosio Valtellino, il corpo di Martino Cazzola, operaio di 55 anni di cui non si avevano notizie dalla mattinata di venerdì 1° dicembre, quando era uscito di casa per fare una passeggiata.

Non vedendolo tornare a pranzo, i familiari hanno allertato le autorità e immediatamente sono state avviate le ricerche. Ieri, circa un centinaio di persone erano impegnate nelle ricerche e oggi sono continuate con 45 persone, tra cui il Corpo nazionale di soccorso alpino e speleologico (Cnsas), la Stazione di Morbegno della VII Delegazione Valtellina – Valchiavenna, i tecnici della squadra forra regionale lombarda e un tecnico speleosubacqueo, che hanno operato insieme al Sagf (Soccorso alpino Guardia di finanza), i Vigili del fuoco, la Protezione civile, i cinofili dell’ANC (Associazione nazionale Carabinieri) e la Croce Rossa.

Grazie al dispositivo Imsi Catcher a bordo dell’elicottero della Guardia di finanza, è stato possibile rilevare il segnale del cellulare di Cazzola e circoscrivere l’area delle ricerche. Le unità cinofile molecolari del Cnsas hanno confermato la direzione e sono stati ispezionati l’invaso e i corsi d’acqua a monte e a valle.

È stato un tecnico speleosubacqueo del Cnsas a fare la tragica scoperta: si è immerso nell’invaso, a circa 700 metri di quota, e ha confermato la presenza del corpo dell’uomo sul fondo del bacino d’acqua.

Cazzola viveva a Cosio Valtellino e gli abitanti del paese si sono mobilitati per cercarlo, collaborando con i soccorritori e lanciando appelli sui social media. Il 55enne, che nelle settimane precedenti aveva subito un infortunio sul lavoro e al momento della scomparsa indossava un collare, conosceva bene la zona.

Le forze dell’ordine stanno indagando per determinare le cause della tragedia, ma dalle prime ricostruzioni sembra che la morte sia avvenuta per annegamento.

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