Un fine settimana molto intenso per il pronto soccorso dell’ospedale di Varese, che ha affrontato una situazione critica. Il numero di accessi è stato elevato, tra i 140 e i 170, ma ciò che ha reso la situazione ancora più complicata è stata la complessità delle situazioni cliniche. Il 40% delle persone che si sono presentate al pronto soccorso presentava quadri clinici molto gravi, che richiedevano il ricovero. La maggior parte di questi casi era legata a patologie respiratorie, ma si sono verificate anche un aumento dei casi di Covid-19, che ha reso necessario il ricovero in aree separate, riducendo ulteriormente la disponibilità di letti.
Per far fronte a questa situazione, l’Asst Sette Laghi ha deciso di adottare alcune misure. Innanzitutto, è stato pubblicato un bando aperto agli studenti specializzandi per incarichi libero professionali in pronto soccorso, in modo da alleggerire il carico di lavoro dei medici in servizio. Inoltre, la direzione sta valutando la possibilità di riorganizzare le attività per reperire personale infermieristico da impiegare in una nuova area dedicata alla medicina d’urgenza, al fine di attivare 14 letti aggiuntivi. Nel caso in cui la riorganizzazione non fosse possibile con il solo personale interno, l’azienda si rivolgerà a una cooperativa per gestire il periodo più critico.
La situazione di sovraffollamento non riguarda solo il pronto soccorso di Varese, ma anche gli altri presidi ospedalieri. Tuttavia, al Del Ponte le criticità sono state minori grazie alla capacità del pronto soccorso di gestire l’emergenza, caratterizzata principalmente dalle bronchioliti causate dal virus sincinziale.
Nonostante la situazione critica, l’ospedale sta facendo tutto il possibile per garantire la migliore assistenza possibile ai pazienti e sta cercando soluzioni efficaci per far fronte all’afflusso di persone. La collaborazione di tutti è fondamentale per superare questo momento difficile.