La storia di “Tre uomini e una gamba” è un viaggio surreale che coinvolge tre amici, Aldo, Giovanni e Giacomo, che si mettono in macchina per andare in Puglia. La loro vettura è una Daewoo Nubira, una station wagon coreana appena uscita quell’anno. Non è una macchina sportiva, ma ha un motore da 106 Cv che le permette di raggiungere i 175 km/h. Durante il viaggio, i tre amici affrontano vari problemi, come un tamponamento e un guasto alla macchina, ma riescono comunque a portare a termine la loro missione principale: portare una gamba di legno del celebre scultore Garpez in Puglia.

La macchina diventa un simbolo del percorso interiore dei protagonisti, che si rendono conto di avere una vita insoddisfacente e iniziano a riflettere su come reagire. Nonostante la mediocrità della macchina, i tre amici dimostrano una grande determinazione nel raggiungere i loro obiettivi.

Durante il viaggio, la musica che ascoltano diventa un elemento importante. Iniziano con una canzone dei Cugini di Campagna, ma Giovanni la butta fuori dalla finestra. Poi mettono una canzone di Roberto Vecchioni e questa volta fa centro. La musica diventa un modo per esprimere le emozioni dei personaggi e accompagna il loro percorso di crescita personale.

“Tre uomini e una gamba” diventa un successo clamoroso e la macchina, nonostante le sue imperfezioni, diventa un simbolo di determinazione e voglia di andare lontano. Alla fine del film, la canzone “Ho imparato a sognare” dei Negrita invade l’abitacolo, sottolineando il messaggio positivo del film.

In conclusione, “Tre uomini e una gamba” è un film divertente e commovente che racconta il viaggio di tre amici alla ricerca di sé stessi. La macchina diventa un simbolo della loro determinazione e la musica accompagna il loro percorso di crescita. Nonostante le difficoltà incontrate lungo la strada, i protagonisti dimostrano che con determinazione e voglia di sognare si possono superare tutti gli ostacoli.

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