Giustizia: il tribunale di Milano. Immagine generica. Foto ANSA/Roberto Ritondale

Una delicata indagine coordinata dalla Procura di Milano ha portato all’identificazione di un commando che ha aiutato Artem Aleksandrovich Uss, figlio di un oligarca russo vicino a Vladimir Putin, a fuggire dall’Italia. Uss era ai domiciliari in attesa di estradizione negli Stati Uniti, accusato di contrabbando di petrolio e spionaggio industriale e militare. Il commando, composto da cinque complici, ha organizzato una carovana di auto e ha coordinato una serie di manovre per consentire la fuga di Uss. Tutti i membri del commando sono stati raggiunti da un’ordinanza di arresto emessa dal GIP di Milano. Le indagini hanno coinvolto i Carabinieri del Comando Provinciale di Milano, in collaborazione con Eurojust e le autorità statunitensi. Gli indagati sono accusati di essere parte di un gruppo criminale organizzato e di aver organizzato e realizzato l’evasione di Uss. Uss era stato arrestato presso l’aeroporto di Malpensa il precedente 17 ottobre, in esecuzione di un mandato di arresto emesso dagli Stati Uniti. Le indagini sono state condotte utilizzando metodologie investigative tradizionali e attività tecniche, avvalendosi della cooperazione internazionale di Polizia e della cooperazione internazionale giudiziaria. Le attività di indagine hanno consentito di identificare i cinque membri del commando che hanno favorito l’evasione di Uss. Secondo le indagini dei carabinieri, tutti i membri del commando hanno partecipato alle fasi operative della fuga, recuperando auto e incontrandosi in un centro commerciale per gli ultimi dettagli. Successivamente, la fila di auto si è diretta a Basiano, dove Uss è stato prelevato e accompagnato al confine di Gorizia. Il dipartimento di Stato americano aveva offerto una taglia fino a 7 milioni di dollari per informazioni utili all’arresto e alla condanna di Uss.

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