La rivolta avvenuta nel carcere del Bassone ha sollevato diverse riflessioni sulle condizioni di detenzione. Mauro Peverelli, esponente di Sinistra Italiana, ha commentato l’accaduto, sperando che questa “rivolta” possa attirare l’attenzione sulle condizioni del carcere. Peverelli ha sottolineato che, da volontario attivo da anni, conosce bene le condizioni e i problemi del carcere, indipendentemente dalla Polizia Penitenziaria, sempre disponibile e impegnata. Ha inoltre evidenziato come il carcere del Bassone sia ricco di risorse, ma insufficienti per soddisfare le esigenze di tutte le persone in un carcere sovraffollato. Secondo Peverelli, ci sono carenze evidenti nell’area educativa e è necessario agire immediatamente per migliorare le condizioni di vita, introducendo mediatori culturali e linguistici. Inoltre, ha sottolineato l’importanza che la Giustizia sia più attenta nel comminare pene per reati minori e cerchi alternative alla detenzione, poiché il carcere non favorisce la crescita individuale.

Peverelli ha anche criticato la città di Como, sottolineando come sembri che il carcere del Bassone sia lontano dagli occhi e dal cuore di chi vive a Como. Ha fatto riferimento ad iniziative culturali e ricreative e ad aziende che offrono possibilità di lavoro presenti in altre carceri italiane. Anche il sindacato di polizia penitenziaria Cisl Fns ha preso posizione, chiedendo il trasferimento dei soggetti coinvolti per evitare il ripetersi di simili comportamenti e per proteggere i colleghi vittime di aggressioni. Secondo il segretario generale Giovanni Savignano, questi episodi devono far riflettere l’Amministrazione sull’adozione di nuovi modelli per coloro che si rendono responsabili di tali atti.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui