Tredici regole per evitare le truffe

È importante essere consapevoli dei tranelli subdoli che i truffatori mettono in atto per derubare i cittadini, ed è per questo che Ilenia Romano, dirigente della Polizia di Stato di Legnano, ha presentato tredici consigli pratici per contrastare queste truffe. L’obiettivo è sensibilizzare la popolazione affinché non cada nelle mani di questi malintenzionati, che non solo rubano denaro e oggetti di valore, ma causano anche gravi danni psicologici alle loro vittime.

Il progetto è nato nel 2015 su volontà dell’Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari (Anaci) e del dirigente Francesco Anelli, ed è stato rinnovato con il supporto della Reale Mutua Minesi e dell’amministrazione comunale. I poliziotti di Legnano, guidati da Romano, hanno rivisitato il vademecum contro le truffe, che sarà diffuso sia in formato cartaceo che digitale. Lo scopo è prevenire e contrastare i reati di truffa, proteggendo in particolare le fasce di cittadini più vulnerabili, come gli anziani.

Nel vademecum sono elencati tredici consigli per affrontare i casi tipici di truffa, ma ci sono anche suggerimenti per parenti e vicini di casa di persone anziane. Come ha sottolineato Romano, tutti possono diventare vittime di truffe: gli anziani sono più vulnerabili perché spesso sono soli e non sono familiari con le nuove tecnologie, ma i truffatori riescono anche a colpire persone giovani in momenti emotivamente complessi o attraverso truffe online o tramite SMS. Quindi è importante che tutti siano attenti.

La prima regola fondamentale è quella di non aprire la porta agli sconosciuti e di diffidare sempre. È importante ricordare che nessun operatore bussa alla porta con un agente in divisa e non bisogna esitare a chiamare il numero di emergenza 112. Nella brochure sono presenti indicazioni precise su come riconoscere i campanelli d’allarme e come impedire che il reato venga portato a termine, attivando immediatamente le forze dell’ordine. Alcuni esempi di consigli sono: non aprire la porta agli sconosciuti, anche se indossano divise o dicono di essere dipendenti di aziende di pubblica utilità; diffidare di richieste telefoniche di denaro per fare regali a parenti o risolvere emergenze conseguenti a un presunto incidente; non fermarsi per strada ad ascoltare chi offre facili guadagni o chiede di controllare il denaro che si ha indosso; verificare con una telefonata da quale servizio sono mandati gli operai che bussano alla porta e il motivo della loro presenza.

Le truffe sono reati che destano particolare allarme sociale, in quanto possono causare danni economici considerevoli e danni psicologici alle vittime. È quindi importante seguire alcune regole fondamentali per evitare di diventare vittime di truffe. Non bisogna aprire agli sconosciuti e non farli entrare in casa. Bisogna diffidare degli estranei che vengono a trovarci in orari inusuali, soprattutto se siamo soli in casa. Nel caso in cui si abbiano sospetti o qualcosa non ci convinca, è bene telefonare all’ufficio di zona dell’ente e verificare la veridicità dei controlli da effettuare. È importante non chiamare i numeri telefonici forniti dagli interessati, perché potrebbero essere complici. Si consiglia di tenere accanto al telefono un’agenda con i numeri dei servizi di pubblica utilità, in modo da averli sempre a portata di mano in caso di necessità. Non bisogna dare soldi a sconosciuti che affermano di essere funzionari di enti pubblici o privati. Nessuna cassiera ci seguirà per strada per rilevare un errore nel conteggio della spesa. Quando si utilizza il bancomat, bisogna essere prudenti e non prelevare se ci si sente osservati. Inoltre, è importante non tenere il codice PIN nel portafogli o vicino al bancomat. Bisogna evitare contatti diretti con chi chiede indicazioni e diffidare delle richieste telefoniche.

Seguendo queste regole, sarà possibile proteggersi dalle truffe e evitare di cadere nelle mani dei truffatori. La sensibilizzazione e l’informazione sono fondamentali per contrastare questi reati e proteggere la popolazione, soprattutto le fasce più vulnerabili.

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