Il giornalista 65enne Marco Vizzardelli è stato identificato dalla polizia a Sant’Ambrogio dopo aver urlato “Viva l’Italia antifascista” dal loggione durante l’inno di Mameli, prima dell’inizio della Prima della Scala del “Don Carlo” di Giuseppe Verdi. Vizzardelli ha raccontato di essere stato avvicinato da un agente in borghese durante il primo atto dello spettacolo, che gli ha chiesto le generalità. Il giornalista ha risposto con ironia dicendo che se avesse urlato “Viva l’Italia fascista” sarebbe stato portato via. La Questura ha specificato che l’identificazione è stata effettuata per motivi di sicurezza e non a causa del contenuto della frase pronunciata. Vizzardelli ha dichiarato di aver agito spontaneamente e che lo rifarebbe senza dubbio. Ha anche commentato le reazioni dei politici, affermando che è un onore essere irritato da Matteo Salvini e che Ignazio La Russa ha fatto meglio dicendo di non aver sentito nulla. La Questura ha sottolineato che l’identificazione ha permesso di garantire la sicurezza dell’evento.

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