Ricorso al TAR e 70 firme in Municipio contro il pilone (e le antenne) della discordia al Pianbosco a Venegono.
Nel quartiere immerso nel Parco Pineta, tra gli alberi del Pianbosco, sorge un pilone di 40 metri che si erge sopra le chiome e il verde degli alberi. Questo pilone è stato installato per portare la telefonia e la connettività anche in questa zona. Tuttavia, secondo quanto affermato nel ricorso presentato, sembra che siano state aggirate norme e regole che tutelano l’area e che definiscono il tipo e le modalità di installazione delle antenne. Il ricorso è stato promosso da una decina di residenti del Pianbosco con l’obiettivo di ottenere l’annullamento dell’autorizzazione all’installazione dell’impianto su area privata, firmata dal Comune all’azienda EXI Spa.
Il ricorso, composto da trentanove pagine, evidenzia tutte le “lacune procedurali” secondo i ricorrenti. Si legge infatti che “l’autorizzazione in esame è stata rilasciata in palese violazione della disciplina che regolamenta l’iter autorizzativo all’installazione delle stazioni e delle strutture radioelettriche, nonché della normativa comunale di riferimento. A tali violazioni formali, si aggiungono, inoltre, gravi lacune gestionali e valutative da parte del Comune”.
Tra le violazioni segnalate, vi è ad esempio l’altezza del pilone. Infatti, il Piano di Governo del Territorio di Venegono vieta l’installazione di supporti per antenne con altezza superiore a quella massima ammessa, calcolata nel ricorso come 11,70 metri, decisamente meno dei 40 metri del pilone.
Un altro punto contestato riguarda la scelta del luogo in cui posizionare il pilone/traliccio, che è stato collocato al di fuori delle Aree preferenziali individuate dal Piano dei Servizi, senza che sia stata presentata documentazione che ne attesti l’inidoneità. Ma le motivazioni del ricorso non si limitano solo a questioni procedurali e amministrative.
Un’altra questione evidente è quella paesaggistica. I quaranta metri di metallo zincato del pilone sono visibili e si possono vedere anche dalle finestre di molte case del Pianbosco, alcune delle quali sono state accatastate come “immobili di lusso”. La vista poco naturale del pilone comporterà una chiara e inequivocabile diminuzione del valore di mercato di queste proprietà.
Oltre alla questione paesaggistica e alla perdita di valore degli immobili, i ricorrenti sono preoccupati per i rischi per la salute dovuti alla vicinanza degli impianti alle zone residenziali e socio-assistenziali. Nel ricorso si riportano alcuni studi che evidenziano il rischio particolarmente elevato per la salute delle persone che vivono stabilmente nelle immediate vicinanze di un trasmettitore di frequenze 5G.
Il Comune, secondo quanto riportato nel ricorso, ha previsto la minimizzazione dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici, ma tale prescrizione non sembra essere stata soddisfatta con l’attuale posizione dell’impianto.
Ora spetta ai giudici del Tribunale Amministrativo valutare il ricorso e prendere una decisione in merito a questa controversia.