Operazione anti bracconaggio al Pian di Spagna condotta da Ettore Mozzetti, un agente volontario

Due bracconieri sono stati sorpresi subito dopo aver sparato a un cervo nella Riserva del Pian di Spagna, nella zona di Novate Mezzola. I bracconieri si sono sbarazzati della carcassa dell’animale e sono fuggiti. È stata effettuata un’importante operazione anti bracconaggio nella notte tra giovedì e venerdì. Il protagonista è stato Ettore Mozzetti, agente volontario della Riserva Pian di Spagna – lago Mezzola, già commissario capo della Provincia di Sondrio e ora valido collaboratore della struttura operativa della Riserva.

L’intervento è avvenuto durante una serata di controllo del territorio e monitoraggio sul campo e ha permesso di interrompere il recupero dell’ungulato, che era già stato ucciso, da parte di almeno due bracconieri che al momento non sono ancora stati identificati. I due uomini, secondo quanto comunicato anche sui social network dai responsabili della Riserva, quando l’agente volontario li ha sorpresi, hanno abbandonato la carcassa del cervo e sono fuggiti. L’operazione anti bracconaggio si è quindi conclusa con il trasferimento dell’animale, posto sotto sequestro, presso le strutture adeguate.

Successivamente sono intervenuti gli agenti della Polizia provinciale di Como, che oltre a sequestrare l’ungulato ucciso, stanno ora conducendo le indagini necessarie per identificare i due bracconieri protagonisti di questo grave episodio, purtroppo non isolato. Solo pochi giorni fa, infatti, il comandante della Polizia provinciale di Sondrio, Piermario Pollieno, ha segnalato un’autentica strage di cervi trovati morti dopo essere stati colpiti dai proiettili, feriti ma scappati dal cacciatore o dal bracconiere o, peggio ancora, morti dopo essere stati cacciati illegalmente con il laccio. “Parliamo, a dicembre, di due o tre esemplari trovati morti al giorno – ha spiegato -. E in un caso, abbiamo trovato addirittura una cerva del peso di più di un quintale, morta dopo essere finita nel laccio di ferro posizionato dai bracconieri”. Oggi si conclude il periodo di caccia agli ungulati. “E siamo testimoni – conclude Pollieno – di una certa frenesia da parte dei cacciatori, che magari non sono riusciti a cacciare i capi loro assegnati, per cui può capitare che agiscano in modo più impulsivo del solito e puntino la preda senza riuscire a colpirla mortalmente immediatamente. Quindi scappa e va a morire altrove. Escludendo, ovviamente, i casi di bracconaggio di cui ho parlato”.

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