Il dramma del delitto di La Spezia ha portato alla confessione di Alfredo Zenucchi, un uomo di 57 anni di Peia, che ha ammesso di aver progettato insieme alla moglie Rossella Cominotti, di togliersi la vita. Secondo la sua testimonianza, erano stanchi di vivere e avevano preso la decisione di farla finita. Il primo tentativo è avvenuto il 3 dicembre, ma è stato solo il 6 che Rossella è morta dissanguata.
Durante l’interrogatorio, Zenucchi ha ripercorso tutti i movimenti fatti dalla coppia a partire dal 28 novembre. Avevano deciso di fare un “ultimo viaggio insieme” e avevano escogitato diversi modi per suicidarsi. Non è ancora chiaro quali fossero i motivi che li hanno spinti a prendere questa decisione, ma una lettera trovata nella loro camera d’albergo fa riferimento all’intenzione di uccidersi con il monossido di carbonio.
Zenucchi ha dichiarato di aver proposto alla moglie di buttarsi da un dirupo in auto, ma lei ha rifiutato. Nessuno aveva capito la loro disperazione, poiché i due conducevano una vita molto riservata e avevano pochi amici. Entrambi avevano interrotto i rapporti con le rispettive famiglie a causa di un passato difficile.
Alfredo Zenucchi e Rossella Cominotti si erano conosciuti nel maggio 2021 e avevano deciso di chiudere l’edicola di cui erano proprietari per partire per la Liguria. Durante il viaggio, avevano fatto uso di eroina e avevano tentato di suicidarsi tagliandosi gola e polsi, ma senza successo. Dopo diversi giorni in un albergo, il 6 dicembre Zenucchi è riuscito a uccidere la moglie tagliandole i polsi, ma ha fallito nel suo intento di togliersi la vita.
Al momento, Zenucchi ha negato motivi economici, di gelosia o legati a debiti per la droga. Si ipotizza che entrambi soffrissero di una forte depressione e che Zenucchi abbia bisogno di aiuto psicologico. L’interrogatorio di convalida del fermo è previsto per lunedì, mentre l’autopsia sarà affidata a un medico legale.