Il cinquantasettenne Alfredo Zenucchi, originario di Peia, sarà interrogato dal giudice per le indagini preliminari per l’omicidio della moglie Rossella Cominotti. Una cugina della donna vuole vedere la lettera firmata da entrambi.

Il gip Dario Berrino interrogherà Alfredo Zenucchi lunedì 11 dicembre alle 11:30. L’uomo è accusato di aver ucciso la moglie Rossella Cominotti tagliandole la gola in una stanza dell’Antica Locanda Luigina di Mattarana, nello Spezzino. Dopo la convalida dell’arresto, il giudice dovrebbe dichiararsi incompetente territorialmente e inoltrare gli atti al suo collega di La Spezia, che disporrà l’autopsia sul corpo della donna. Successivamente, verrà nominato un perito del tribunale e probabilmente anche un perito calligrafo per esaminare la lettera d’addio, che secondo la testimonianza di Zenucchi, sarebbe stata scritta dalla Cominotti e firmata da entrambi.

La lettera è stata trovata nella camera d’albergo occupata dalla coppia e contiene precise istruzioni sulla volontà di non avere un funerale e sulla cremazione, oltre all’intenzione della donna di volersi suicidare assieme al marito. Zenucchi è stato visitato in carcere a Massa Carrara dal suo avvocato, Alberto Rimmaudo, il quale ha dichiarato che sembrava dimesso nella sua reattività, come se volesse che la vicenda avesse il suo corso senza voler lottare. L’accusa è di omicidio volontario.

Una cugina di Rossella Cominotti, Nicoletta Belletti, ha chiesto di poter vedere la lettera trovata nella stanza della coppia, in quanto conosceva la scrittura della donna e come si esprimeva. Ha aggiunto che la donna era solare e impossibile che pensasse al suicidio, mentre il marito era sgradevole. La lettera è un foglio scritto a mano, con una calligrafia apparentemente femminile e sembra essere una sorta di testamento di coppia.

Dai primi riscontri, si è scoperto che Rossella Cominotti è stata uccisa con un rasoio il 6 dicembre. Non è chiaro se il coniuge abbia trovato il coraggio di uccidersi successivamente. Sono ancora da chiarire altri aspetti, come le siringhe e l’eroina trovate nella stanza d’albergo. Zenucchi aveva avuto problemi con la droga fino al 2010, ma era riuscito a uscirne grazie all’aiuto di due comunità, una bergamasca e una cremonese. La coppia era partita dalla loro casa di Cremona dopo aver chiuso senza avvisare clienti e fornitori l’edicola di Bonemerse, piccolo centro a est di Cremona, che gestivano da un anno.

I due hanno soggiornato all’hotel Napoleon di Pontremoli, poi all’Hotel Doria di Lerici e infine alla locanda di Mottarana, teatro del delitto. Dalle indagini sembra che Rossella Cominotti e Alfredo Zenucchi parlassero di morte da almeno un mese e che avessero già provato a uccidersi alla fine di novembre, proprio nell’edicola che avevano acquistato all’inizio del 2023 e che potrebbe avere un ruolo fondamentale negli ultimi mesi della coppia.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui