Tragedia stradale in Brianza: imprenditore bergamasco investito e morto, ancora in fuga il pirata della strada. Le indagini sono in corso per identificare il responsabile di questo tragico incidente.

Agostino Gualdi, 65 anni, è stato investito da un’auto mentre si trovava nei pressi delle strisce pedonali di via Comasina. La vittima è stata trasportata in ospedale, ma a causa delle gravi lesioni riportate, non ce l’ha fatta e è morto sabato mattina.

I medici avevano subito constatato la gravità della situazione, con ematomi alla testa e fratture alle gambe. Nonostante un breve miglioramento, le condizioni di Gualdi si sono aggravate fino alla sua morte.

Le indagini sono ancora in corso per trovare il pirata della strada che ha investito l’imprenditore bergamasco. Purtroppo, il luogo dell’incidente non era coperto dalle telecamere di sorveglianza, rendendo più difficile l’identificazione del responsabile. I carabinieri di Seregno stanno cercando di ottenere le immagini delle strutture commerciali della zona, ma ciò sta richiedendo del tempo.

Le testimonianze degli occhi testimoni sono state contraddittorie, in quanto hanno visto solo il cane di Gualdi essere investito e non l’uomo stesso. Questo ha reso difficile per loro scattare foto o annotare il numero di targa dell’auto coinvolta.

Il pirata della strada è attualmente ricercato per lesioni colpose gravi e omissione di soccorso, ma ora l’accusa è di omicidio stradale. La famiglia della vittima ha lanciato un appello affinché il responsabile si costituisca.

Agostino Gualdi era un imprenditore bergamasco e padre di due figli. Uno dei suoi figli, Andrea, è noto come “il miglior barista d’Australia” e ha aperto un bar di successo a Sydney. Gualdi si era trasferito in Brianza per vivere con la sua compagna e lavorare nella sua scuola di lingue.

È importante che le indagini continuino per far luce su questa tragica vicenda e che l’incidente di Agostino Gualdi non venga dimenticato. La comunità è ancora in lutto per la perdita di un uomo così amato e rispettato.

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