Un giovane di 29 anni è stato condannato a 7 anni di reclusione dal tribunale di Varese per tentato omicidio. L’accusa riguarda il suo tentativo di soffocare la sua zia utilizzando un panno imbevuto di ammoniaca. Il pubblico ministero aveva sottolineato durante il suo intervento che l’ammoniaca può uccidere una persona, e il tribunale ha accolto questa tesi. La richiesta di condanna del pm era stata più severa, con 12 anni e 5 mesi di reclusione.

L’episodio si è verificato dopo una notte di eccessi con alcol e cocaina. L’accusato, a causa di questi eccessi, non è riuscito a ricostruire con precisione l’episodio in aula. Tuttavia, la vittima, una donna di 40 anni che ospitava il ragazzo, ha raccontato di essere stata aggredita nel suo letto mentre dormiva, riuscendo poi a scappare e a chiamare aiuto.

La ricostruzione della donna non ha convinto l’avvocato difensore, che ha sottolineato come nelle prime telefonate fatte ai parenti, la vittima avesse parlato di un’aggressione con un coltello, mentre in seguito aveva menzionato lo strofinaccio imbevuto di ammoniaca. Secondo l’avvocato difensore, l’ammoniaca utilizzata per le pulizie domestiche non avrebbe potuto causare la morte della donna, in quanto l’aggressione è durata solo pochi secondi. Tuttavia, la tesi dell’avvocato non ha convinto i giudici.

Oltre alla condanna, il tribunale ha stabilito un risarcimento di 25.000 euro per la vittima e ha sospeso la responsabilità genitoriale dell’imputato durante l’esecuzione della pena. Il giovane ha potuto vedere sua figlia per la prima volta durante la sua detenzione, che è iniziata pochi giorni dopo l’episodio che lo ha portato a processo.

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