Il Rally di Monza potrebbe essere cancellato dal calendario dell’autodromo, a meno che non venga disegnato un percorso sulle parti asfaltate della pista, come accadeva in passato. Questa è la richiesta dei consiglieri comunali di Pd e LabMonza, dopo i danni causati nel bosco dal passaggio delle auto durante le prove del 1° e 2 dicembre, che si sono svolte per più del 50% su terreno non asfaltato.

Gli esponenti del centrosinistra commentano che le conseguenze sono evidenti a tutti: non solo la manifestazione ha suscitato le proteste degli ambientalisti, ma ha anche deluso le aspettative degli organizzatori e del pubblico. I piloti hanno fatto notare che i continui passaggi sulla parte non asfaltata hanno trasformato il rally in una gara di fuoristrada insostenibile, causando il ritiro di oltre il 40% degli equipaggi.

I consiglieri comunali aggiungono che la situazione è doppiamente grave perché quelle aree hanno subito danni ambientali enormi negli ultimi due anni: prima a causa della siccità e poi a causa delle tempeste che hanno distrutto migliaia di alberi. Il Parco di Monza è un patrimonio naturalistico, paesaggistico e storico-artistico di rilevanza internazionale e deve essere protetto anche nelle aree concesse per l’evento.

Pd e LabMonza affermano che i concessionari dovrebbero impegnarsi in modo concreto e continuo, andando oltre la mera adesione alle norme, mostrando una vera sensibilità per l’ambiente circostante. Pd e LabMonza chiedono anche il rigoroso e tempestivo rispetto delle misure compensative indicate dagli organizzatori, che dovrebbero anche risolvere quelle non rispettate nelle edizioni passate, oltre a una massima vigilanza da parte delle istituzioni preposte per verificare la compatibilità della competizione con il Parco, al fine di evitare che si ripetano situazioni simili.

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