La battaglia legale tra il Comune di Monza e il Centro ecologico monzese prosegue in Cassazione. La società che gestisce l’impianto per il trattamento di rifiuti non pericolosi in viale delle Industrie cercherà di ribaltare le sentenze del Consiglio di Stato e del Tar che hanno respinto il ricorso presentato contro la disdetta del contratto di locazione firmata a dicembre 2020 dal Comune, proprietario del terreno.

Il Centro ecologico monzese ha fatto ricorso in Cassazione due volte, ma entrambe le volte l’istanza è stata respinta. L’azienda si è opposta al mancato rinnovo dell’affitto e ha chiesto la sua conferma fino a dicembre 2030. Inoltre, ha presentato un altro contenzioso per chiedere la revoca della variante urbanistica che destina l’area alla costruzione del polo archivistico.

Il polo archivistico, del valore di 1.500.000 euro, è diventato il motivo principale per cui l’amministrazione Allevi ha deciso di non confermare la locazione del terreno, come richiesto dai residenti di Sant’Albino e San Damiano. I residenti nelle vicinanze dell’impianto hanno subito per anni il rumore assordante causato dallo spostamento dei metalli e hanno temuto che la polvere sprigionata dalle lavorazioni fosse nociva.

Secondo quanto previsto dagli atti votati da piazza Trento e Trieste, la società dovrà restituire il terreno sgombero da edifici. Il Comune, d’altro canto, dovrà piantumare le parti non occupate dal polo archivistico e dal parcheggio per i visitatori. Come nei gradi di giudizio precedenti, il Comune ha affidato la difesa delle proprie ragioni all’avvocatura interna.

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