Due posti di blocco dei carabinieri sono stati forzati, una Fiat 500 è stata tamponata mandando una ragazza in ospedale e poi i ladri sono andati contro un muro. Si è conclusa, nella notte tra lunedì 11 e martedì 12 dicembre, sulla litoranea a Riva di Solto con due arresti e un paio di fuggitivi la rocambolesca fuga di un gruppo di ladri.

La fuga e gli arresti
Tutto è cominciato a Clusane, paese del Basso Sebino bresciano, dove un uomo ha sorpreso i malviventi sul proprio balcone: ha così allertato i militari dell’Arma, segnalando anche la targa dell’auto con la quale erano scappati, una Golf Gti, modello di grossa cilindrata. La centrale ha così diramato l’allarme riuscendo anche a monitorare gli spostamenti del mezzo, che a un certo punto ha oltrepassato il ponte tra Paratico e Sarnico, giungendo quindi nella Bergamasca.
Ad aspettarli, a Tavernola, un primo posto di blocco: i carabinieri di Lovere hanno intimato l’alt, ma la vettura non si è fermata ed è riuscita a oltrepassarli. Così, si sono avvisati i colleghi pronti a Riva di Solto, che hanno visto arrivare una macchina con a bordo una trentenne e, subito dietro, quella dei sospettati. I quali per un attimo avevano rallentato ma, all’improvviso, hanno accelerato bruscamente, tamponando chi li precedeva, andando contro una recinzione e infine schiantandosi contro il muretto di un esercizio pubblico.
A quel punto, non potendo più utilizzare la Golf, le quattro persone presenti a bordo sono scappate in direzioni diverse: un paio è riuscito a dileguarsi attraverso il vicino camping, mentre un altro è andato verso la statale 469, ma dopo pochi metri sono stati raggiunti dalle forze dell’ordine, che hanno faticato non poco a bloccarli, dato che hanno opposto resistenza. Si tratta di Y. I. e E. F., entrambi albanesi classe 1990, senza fissa dimora e in Italia da pochi giorni. Sono accusati di resistenza, tentato furto e ricettazione.
Arresti convalidati
Sull’auto, rubata tre mesi fa a Treviglio e con targa clonata, sono stati trovati attrezzi per lo scasso, tra cui trapani, flessibili e un’ascia. Gli arrestati indossavano il passamontagna e avevano ciascuno un cacciavite e una radiolina. In Aula, Y. I. ha detto che non era lui a guidare e che era scappato perché preso dal panico. Per quanto riguarda il passamontagna, ha spiegato che ce l’aveva perché aveva freddo. E. F., invece, si è avvalso della facoltà di non rispondere, affermando di essere nel nostro Paese come turista.
Gli arresti sono stati convalidati, con divieto di dimora nella nostra provincia e processo fissato a marzo. La giovane del posto alla guida della Fiat, invece, dopo il ricovero è stata dimessa con sette giorni di prognosi.

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