Il Tribunale amministrativo regionale (Tar) ha accolto il ricorso presentato da due tifosi del Como e ha condannato il Ministero dell’Interno a risarcirli. I giudici hanno cancellato anche nel merito il Daspo (divieto di assistere a eventi sportivi) emesso dal questore di Bolzano nei confronti dei due ultras. Inoltre, il Ministero dell’Interno è stato condannato a pagare le spese legali dei due tifosi.
I due ultras avevano già ottenuto la sospensiva nei mesi scorsi e ora il Tar ha confermato l’annullamento del Daspo e la condanna a rifondere le spese legali. La vicenda ha avuto inizio durante la trasferta del Como in Alto Adige nella scorsa stagione, quando alcuni fumogeni bianchi e blu sono stati accesi dalla curva degli ultras. Questo ha portato all’apertura di un’indagine da parte della Digos di Bolzano e al successivo Daspo emesso dal questore.
Secondo l’accusa, i due ultras avrebbero messo in atto comportamenti pericolosi e violenti con l’accensione dei fumogeni e il presunto lancio di uno di essi verso i tifosi avversari. Tuttavia, i giudici amministrativi non hanno riscontrato alcun lancio e hanno sottolineato che l’accensione dei fumogeni nel contesto descritto non costituisce un comportamento violento. La Procura di Bolzano ha inoltre archiviato il fascicolo penale, definendo la segnalazione come “notizie non qualificate di reato”.
Di conseguenza, il Daspo è stato annullato e lo stadio è stato riaperto ai due ultras. Il Tar ha quindi bocciato il provvedimento del questore di Bolzano, condannando il Ministero dell’Interno a risarcire i due tifosi e a pagare le spese legali.