Omicidio a Milano: il corpo senza vita di Fiorenza Rancilio, 73 anni, è stato trovato ieri pomeriggio nella sua abitazione in via Crocefisso. La donna presentava segni di una lesione al cranio. Presente in casa anche il figlio, Guido Pozzolini Gobbi, che è stato successivamente portato in ospedale. Le indagini sono ancora in corso e i Carabinieri stanno cercando di ricostruire la dinamica dell’accaduto. A mezzanotte è stato notificato il fermo di polizia giudiziaria al figlio, ritenuto responsabile dell’omicidio.

Fiorenza Rancilio era la figlia del famoso costruttore edile Gervase Rancilio, noto per la realizzazione del quartiere Giardino a Cesano Boscone. La famiglia Rancilio gestiva gli affitti degli appartamenti nel quartiere. Negli anni ’70, una parte del quartiere era rimasta incompleta a causa di controversie con l’amministrazione comunale. Durante quel periodo, il fratello minore di Fiorenza, Augusto Rancilio, venne rapito da un commando della ‘ndrangheta. Nonostante il rifiuto del padre di pagare il riscatto, il corpo di Augusto non fu mai trovato.

L’episodio del rapimento di Augusto Rancilio contribuì a creare un clima di terrore nella zona di Milano, già colpita dalla violenza delle mafie e dai rapimenti. In quegli anni, moltissime famiglie della ‘ndrangheta, della mafia e della camorra furono trasferite in domicilio coatto nel Quartiere Lavagna di Corsico. Solo nel 1994, durante un processo, un pentito della ‘ndrangheta rivelò che Augusto Rancilio era stato ucciso mentre cercava di sfuggire ai suoi rapitori.

In memoria di Augusto, la famiglia Rancilio ha istituito una fondazione che ha sede a villa Arconati a Bollate. Le indagini sull’omicidio di Fiorenza Rancilio sono ancora in corso e si spera che possano portare alla verità su questo tragico episodio.

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