I tormenti di Gino Paoli: l’amore, le droghe, la morte. Il celebre cantautore genovese, intervistato da Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera, racconta la sua vita e la sua carriera attraverso aneddoti interessanti, a volte divertenti, a volte dolorosi.

È impossibile non parlare di Luigi Tenco, l’amico e collega con cui ha condiviso i ricordi della giovinezza e del grande successo. “Lui e io ci siamo costruiti l’immagine di poeti maledetti perché, invece di corteggiare le ragazze nei locali, ci mettevamo in un angolo cupo e misterioso, alla James Dean, con il pugno sulla tempia. Così le ragazze venivano da noi. Non ho mai corteggiato una donna; erano loro a venire da me”. In realtà, Tenco, cupo e malinconico, “era un grande imbroglione. Divertentissimo. Amava gli scherzi”. Il suo preferito era quello della cravatta: si avvicinava sorridendo, ti metteva una mano sulla spalla, ti faceva parlare e nel frattempo ti tagliava la cravatta con le forbici. Una volta, dopo aver visto un film su un suicidio, abbiamo riprodotto la scena principale su un tetto di Genova: io fingev

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