In Italia, nella regione della Brianza, è stato applicato per la prima volta il braccialetto elettronico a un uomo di 30 anni, residente in un comune a sud di Monza, accusato di stalking. L’ordine è stato eseguito dalla Divisione Anticrimine della Polizia di Stato, su richiesta del Questore di Monza e della Brianza, Salvatore Barilaro, in base alla nuova normativa contro la violenza sulle donne, entrata in vigore il 9 dicembre.

Lo stalker, con precedenti penali e di polizia per vari reati, tormentava una giovane ragazza italiana con cui aveva avuto una breve relazione. Non accettando il rifiuto della ragazza di iniziare una relazione stabile, il Questore lo aveva ammonito, ma lui non si era presentato ai colloqui con le psicologhe. Inoltre, aveva più volte violato il provvedimento, venendo arrestato in flagranza mentre si appostava alla fermata dell’autobus frequentata dalla ragazza per raggiungere Monza. Lo stalker l’aveva anche seguita con la propria auto, che era tappezzata di striscioni con frasi sulla ragazza. Al momento dell’arresto, era stato trovato in possesso di tre cacciaviti. In primo grado, era stato condannato a un anno e sei mesi, ma non aveva smesso di ossessionare la ragazza, raggiungendola sul posto di lavoro e nei locali che frequentava.

Per questo motivo, il Questore ha chiesto al Giudice della prevenzione l’applicazione urgente e temporanea del divieto di avvicinamento alla persona offesa, con l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico. La persona interessata può decidere se accettare l’installazione del dispositivo, come accaduto in questo caso, oppure può rifiutare e presentarsi tre volte alla settimana alle forze di polizia. Nel caso in cui l’uomo dovesse manomettere il braccialetto o non rispettare il divieto di avvicinamento, la nuova legge prevede una pena che va da uno a cinque anni di reclusione, anche senza arresto in flagranza.

Questa nuova misura di prevenzione rappresenta uno strumento importante per contrastare il fenomeno dello stalking e garantire la sicurezza delle vittime. La possibilità di monitorare i movimenti degli stalker attraverso il braccialetto elettronico permette alle autorità di intervenire tempestivamente in caso di violazione del divieto di avvicinamento. Si tratta di un passo avanti nella lotta contro la violenza di genere e nella tutela delle donne vittime di stalking. È auspicabile che questa misura possa essere estesa a livello nazionale, al fine di garantire una maggiore protezione alle vittime e di contrastare efficacemente questo fenomeno diffuso nella società odierna.

Articolo precedenteUna nuova era per la gestione della sosta a Como
Articolo successivoAllarme truffe agli anziani: proteggiti dalle visite inaspettate a Monza

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui