Una rivoluzione nella gestione della sosta a pagamento in città sembra essere sempre più vicina. La giunta di Palazzo Cernezzi sta valutando da mesi l’ipotesi di differenziare le tariffe per residenti e non residenti, con l’avanzare della sostituzione dei vecchi parcometri con quelli che consentono di immettere la targa.

In molte zone della città, i vecchi apparecchi sono stati sostituiti con i nuovi sistemi che permettono di inserire la targa, supportati da un’ulteriore tecnologia che permette di differenziare le tariffe. Resta ancora da capire come si arriverà a questa differenziazione, ma al momento sono due le ipotesi prese in considerazione.

La prima ipotesi è quella di abbassare la quota oraria per i residenti a Como, lasciandola invariata per chi arriva da fuori. La seconda ipotesi, invece, prevede di lasciare invariata la quota oraria per i residenti comaschi e alzarla per i non residenti. Non è escluso che questa differenziazione possa riguardare anche altre categorie di utenti, come ad esempio chi lavora a Como ma vive in un altro comune. In questo caso, potrebbero essere equiparati alle tariffe dei residenti per evitare loro costi aggiuntivi.

La precedente giunta Landriscina aveva tentato una sperimentazione relativa alla sosta breve a pagamento attorno alla città murata, con un tempo massimo di fermata non superiore alle due ore. Tuttavia, l’amministrazione Rapinese ha deciso di puntare sulla revisione delle tariffe.

Il sindaco Alessandro Rapinese ha spiegato che insieme a Csu, Como Servizi Urbani, si sta studiando un software per i parchimetri in grado di gestire e distinguere l’utenza. Al momento, i tempi e le modalità definitive dell’operazione non sono ancora stati stabiliti.

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