Una massiccia frode fiscale nel settore della logistica ha scosso la città di Milano, con la Procura che ha avviato un’inchiesta per indagare sul caso. Stavolta, la frode si concentra sui lavoratori e sui meccanismi utilizzati per evitare il pagamento dell’Iva e dei contributi. L’azienda al centro dell’inchiesta è Ups Italia, accusata di somministrazione illecita di manodopera. Le indagini condotte dalla Guardia di Finanza hanno portato al sequestro di oltre 86 milioni di euro, con perquisizioni e avvisi di garanzia effettuati a Milano, Como, Roma e Reggio Emilia. Gli amministratori legali che si sono succeduti alla guida dell’azienda italiana del gruppo dal 2017 al 2022 sono stati indagati.

Secondo quanto emerso dalle indagini della Guardia di Finanza, l’azienda avrebbe stipulato contratti di appalto fittizi per assumere lavoratori attraverso altre ditte che fungono da intermediari, le quali a loro volta si appoggiano ad altre cooperative. Questo meccanismo consente di evitare il versamento dei contributi e, in alcuni casi, di evadere quote di Iva. L’ammontare degli utili illeciti sarebbe di circa 480 milioni di euro, di cui 86 milioni rappresentano l’Iva non pagata. La Procura ha anche richiesto che Ups sia vietata dal pubblicizzare i suoi prodotti o servizi per un anno.

Questa nuova inchiesta mette ancora una volta in evidenza l’importanza di combattere la frode fiscale e di garantire che le aziende rispettino le leggi in materia di tasse e contributi. La Guardia di Finanza sta svolgendo un lavoro importante per smascherare queste pratiche illecite e assicurare che i responsabili vengano puniti.

È fondamentale che le autorità continuino a monitorare attentamente le aziende e ad agire tempestivamente per prevenire e contrastare la frode fiscale. Solo attraverso un’azione decisa e determinata si potrà garantire l’integrità del sistema fiscale e tutelare i diritti dei lavoratori. La lotta alla frode fiscale è un impegno che coinvolge tutti e che richiede la collaborazione di tutte le parti interessate: aziende, lavoratori e autorità competenti. Solo così si potranno creare condizioni di equità e trasparenza nel mondo del lavoro e nell’economia.

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