Il problema delle palestre scolastiche a Como coinvolge tutti gli istituti, dalle elementari alle superiori. I presidi chiedono che i Comuni mettano a disposizione nuovi spazi per risolvere questa situazione.

Secondo la preside Giuseppina Porro dell’istituto comprensivo Como Lago, le palestre mostrano segni di invecchiamento e necessitano di una manutenzione più seria e strutturata, non solo in caso di emergenza. Questo perché le palestre sono un bene prezioso che va preservato, considerando sia gli impianti che gli attrezzi.

Attualmente, due palestre sono chiuse: una a via Giulini per ordinanza comunale e l’altra al Setificio per lavori di riqualificazione. Le altre palestre, tra istituti comprensivi e superiori, sono in condizioni abbastanza buone, ma necessitano di alcuni interventi. Tuttavia, il problema principale è la mancanza di spazi.

Il preside Massimiliano Branchini dell’Ic Como Albate afferma che ci sono lavori di manutenzione da fare, anche se le palestre sono utilizzabili. La scuola avrebbe bisogno di un’altra palestra perché ha maggiori esigenze in termini di capienza. Anche la scuola primaria ha una richiesta superiore e occorre ripensare agli spazi. Non è facile conciliare gli orari di tutti, ma si fa il possibile.

La palestra di Como Centro è utilizzabile, ma soffre di umidità dal pavimento con conseguente sollevamento del parquet. Inoltre, ci sono disagi nei bagni a causa di un problema di collegamento con la fognatura.

L’Ic Borgovico ha tutto sotto controllo, ma necessita di un riammodernamento e interventi di manutenzione, soprattutto per le infiltrazioni in caso di pioggia. Le palestre di Como Nord, Como Prestino e Como Lora funzionano correttamente, anche se in passato ci sono state infiltrazioni.

Nelle palestre dell’istituto comprensivo di Rebbio sono attesi interventi da mesi, ma al momento non c’è ancora una data.

Passando agli istituti superiori, la palestra del Setificio è chiusa per lavori di ristrutturazione e lo sarà per almeno un mese. Alla Magistri, le due palestre sono in buone condizioni, ma insufficienti per il numero di classi, quindi alcune lezioni devono svolgersi al pomeriggio a causa dei turni.

Anche alla Ripamonti si riscontra lo stesso problema di spazi, con la palestra di via Belvedere in ottime condizioni ma condivisa con altre scuole, creando problemi di disponibilità. Al Caio Plinio ci sono criticità negli spogliatoi e le palestre non sono adatte per alcuni sport a causa delle altezze.

Il Pessina, non avendo una palestra interna, utilizza quelle comunali di via Lucini e di via Giulini, quest’ultima momentaneamente chiusa. Alla sede di via Scalabrini, la palestra è adiacente alla scuola ed è condivisa con la Ripamonti.

Anche il Pascoli chiede maggiori spazi, sottolineando che se il territorio offrisse alle scuole la possibilità di utilizzare spazi comunali ampi per l’attività motoria, sarebbe un valore aggiunto per tutte le scuole che non hanno spazi sufficienti a disposizione.

La situazione è migliore per Ciceri, Giovio, Orsoline e Gallio.

In conclusione, il problema delle palestre scolastiche a Como coinvolge tutti gli istituti e richiede interventi di manutenzione e nuovi spazi. È importante preservare queste strutture che sono fondamentali per l’attività motoria degli studenti.

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