Le barriere architettoniche sono un problema che affligge molte città italiane, compresa Bergamo. Nonostante le leggi in materia siano state introdotte nel 1996, sembra che i lavori effettuati nel 2022 non siano ancora in linea con queste norme. A rivelarlo è il Comitato bergamasco contro le barriere architettoniche, che ha condotto un’ultima ricognizione nella città.
I risultati ottenuti sono preoccupanti per la città bassa, mentre sono positivi per la Città Alta. Rocco Artifoni, portavoce del Comitato, dichiara di non riuscire a capire questa discrepanza. Nonostante il centro di Bergamo sia stato completamente ristrutturato con un lavoro di grande importanza ed esteticamente gradevole, sembra che le regole definite dalle leggi non siano state seguite con la dovuta attenzione.
Artifoni sostiene che coloro che non hanno mai avuto esperienza diretta con un familiare o un amico costretto a muoversi in carrozzina, faticano a comprendere le difficoltà che le persone con disabilità devono affrontare quotidianamente. Un dislivello di soli centimetri può rappresentare un ostacolo insormontabile, così come una pavimentazione sconnessa può creare problemi di movimento. La pendenza eccessiva dei marciapiedi può mettere in difficoltà sia chi guida una carrozzina elettrica, sia chi deve spingere una carrozzina manuale.
Artifoni sottolinea che nei lavori recenti questi aspetti non sono stati presi in considerazione come dovrebbero. A volte si tratta di dettagli importanti, come ad esempio i percorsi tattili per i non vedenti e gli ipovedenti. La legge prescrive che questi percorsi siano facilmente distinguibili, ma sembra che questo requisito non sia stato rispettato.
Le fotografie scattate durante la ricognizione del Comitato mostrano percorsi pedonali davanti a Palazzo Uffici, critici sia per il porfido utilizzato sia per la confusione causata dalle diverse pavimentazioni. Al contrario, via della Fara nella Città Alta rappresenta un esempio virtuoso di un’area accessibile a tutti.
È necessario che le istituzioni e le amministrazioni locali si impegnino a rispettare le norme sulle barriere architettoniche e a garantire un’accessibilità adeguata a tutti i cittadini. Solo così sarà possibile migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità e rendere le nostre città veramente inclusive per tutti.