Un uomo di 47 anni di Tremezzina, Mauro Giudici, è stato condannato a un anno di pena con il divieto di avvicinamento alla sua compagna e l’obbligo di seguire un percorso di cura in una struttura specializzata nell’assistenza alle vittime di violenza e maltrattamenti. La decisione è stata presa dal giudice Carlo Cecchetti dopo una brutta vicenda che ha visto l’uomo accusato di tentato omicidio, ma successivamente ridotto a lesioni gravi.
L’arresto di Mauro Giudici è avvenuto alle 2 di notte del 21 maggio grazie all’intervento dei carabinieri di Tremezzina. La donna, compagna dell’imputato, era stata soccorsa in strada sanguinante dopo essere stata inseguita e malmenata dall’uomo. Successivamente, Mauro Giudici è stato trovato addormentato nella sua casa accanto a un’ascia sporca di sangue. Le indagini hanno rivelato che l’ascia era stata utilizzata per colpire la cinquantenne, non con la lama ma con il bastone, causandole traumi al viso, frattura delle ossa nasali, un trauma toracico e contusioni multiple. La prognosi era stata stabilita in trenta giorni.
Dopo il ricorso al Riesame presentato dalla difesa, l’accusa di tentato omicidio è stata sostituita con quella di lesioni gravi aggravate dall’uso dell’arma. Mauro Giudici ha ottenuto il rito abbreviato e la sua pena sarà sospesa solo al termine del percorso di terapia che dovrà seguire in un centro antiviolenza.
È importante che casi come questi vengano portati alla luce e che sia garantita la protezione delle vittime di violenza domestica. La condanna di Mauro Giudici è un segnale che la giustizia sta agendo per punire chi commette atti di violenza e per offrire alle vittime l’assistenza necessaria per guarire e ricostruire la propria vita. Speriamo che questa sentenza possa essere un esempio per tutti coloro che pensano di poter agire impunemente contro le persone a cui sono legati da un rapporto di fiducia e affetto. La violenza domestica non può e non deve essere tollerata.