Il Rifugio “Animali Felici” situato tra Mesenzana e Brissago Valtravaglia ha da diversi anni dei problemi noti, almeno dal 2019, quando sono emersi problemi logistici insieme ad altre criticità legate all’ottenimento di determinate concessioni. A quel tempo, la Regione Lombardia e il consigliere Giacomo Cosentino si sono attivati per trasformare la struttura in un Centro di Recupero per Animali Selvatici (CRAS). Il Rifugio gestito dal signor Galli si occupa da anni di soccorrere, curare e accogliere animali selvatici, spesso feriti lungo le strade dell’alto Varesotto a causa di incidenti. Attualmente ospita circa cinquecento esemplari di quaranta specie diverse.
Recentemente sono arrivate due ordinanze distinte dai due Comuni in cui si trova la struttura, che richiedono lo smantellamento e la demolizione di alcuni edifici. Questo ha causato preoccupazione allo staff del Rifugio, che ora si trova in difficoltà nella gestione degli animali presenti. Il legale del signor Galli, l’avvocato Furio Artoni, ha chiesto tramite PEC l’intervento urgente della Regione Lombardia, di ENPA e delle amministrazioni comunali per risolvere questa grave situazione.
Il sindaco di Brissago Valtravaglia, Maurizio Badiali, ha commentato che da tempo sono in contatto con il signor Galli e la struttura, cercando una soluzione per risolvere le problematiche riscontrate negli immobili di sua proprietà. Le ordinanze sono state emesse su disposizione delle autorità e l’amministrazione non ha potuto fare altro che seguirle. Tuttavia, stanno cercando in tutti i modi di trovare una soluzione che non causi problemi agli animali, considerando l’amore con cui il signor Galli si prende cura di loro quotidianamente.
Anche il sindaco di Mesenzana, Alberto Rossi, ha spiegato che hanno avuto diverse riunioni in ATS e nella Comunità Montana Valli del Verbano per cercare di risolvere i problemi, avendo come priorità assoluta quella di non arrecare disagio agli animali presenti nel Rifugio. Tuttavia, a livello formale, come amministrazione, non hanno potuto fare altro che emettere le ordinanze di demolizione degli edifici abusivi, sperando che la situazione possa avere un lieto fine.