Doppio congedo: la storia di Massimiliano Gregori, quarant’anni a servizio dei Vigili del fuoco

Massimiliano “Max” Gregori ha dedicato la sua vita ai Vigili del fuoco. Non è un azzardo dirlo, è doveroso farlo. Ma ora l’uscita è doppia: se nel 2022 ha dovuto salutare il Corpo per i cosiddetti “termini di età”, quest’anno lascia anche il servizio volontario presso il distaccamento dei vigili del fuoco di Desenzano. Ha dovuto farlo a partire dalla mezzanotte del 15 dicembre, giorno del suo sessantunesimo compleanno (auguri!). Non per sua volontà ma, ancora una volta, per questione d’anagrafe. L’amata uniforme, però, non l’abbandonerà.

Una vita nel Corpo dei Vigili del Fuoco

Tempo dei bilanci e ricordi per il vigile del fuoco, originario di Trieste, dal 2003 in forza al distaccamento di Salò. “Sono stati 39 anni di servizio spesso anche forti dal punto di vista emotivo. All’epoca ho fatto una scelta, quella di dedicare la mia professione al servizio della comunità, come i miei colleghi vigili del fuoco. Di rischiare la mia vita per quella degli altri, scelta che tornerei a fare senza alcun dubbio e senza alcun ripensamento”.

Operativo sul lago d’Iseo in occasione della “passerella” di Christo

Nell’album dei ricordi ci sono i momenti trascorsi con i colleghi, che in una professione come questa diventano compagni fidati, quasi fratelli, e i numerosi interventi che rendono interminabili certe giornate, dove il tempo e la vita privata si azzerano nel nome degli altri, di chi ha bisogno d’aiuto. Un lavoro che è missione, di questo si tratta per chi ogni giorno sfida il pericolo per tutelare e salvare la vita delle persone.

Missione che Gregori ha abbracciato con convinzione nel 1981/82 quando scelse di fare il vigile volontario in alternativa al servizio militare: tre mesi a Roma, poi altri nove a Trieste, fino a quando nel 1985 arriva l’assunzione a tempo indeterminato al Comando dei vigili del fuoco di Gorizia. Aveva poco più di 22 anni.

Risale al 2003 il trasferimento al Comando di Brescia-distaccamento di Salò, dove Gregori, entrato come capo squadra, diventa capo reparto esperto assumendo, anno dopo anno, competenze sempre più importanti, diventando anche esperto nell’ambito della difesa civile per i rischi connessi ad attacchi di tipo “non convenzionale” come membro del Nucleo NBCR, acronimo che sta per nucleare biologico chimico e radiologico.

Incendi, terremoti, alluvioni…una vita faccia a faccia con il rischio

Un curriculum solido che racconta anche del suo impegno nelle zone terremotate, nelle missioni all’estero tra Magarska (Croazia) e in Albania. Capo distaccamento a Salò fino al 2018, nel 2022 ha assunto lo stesso ruolo al distaccamento di Montichiari e in quest’ultimo anno, come volontario, ha lavorato in qualità di caposquadra/autista per il distaccamento di Desenzano.

“Ricordo i tanti interventi effettuati in qualità di capo squadra o autista con i colleghi che si trovano dal 2003 nei container ormai marci e insalubri. Ricordo gli allagamenti e le grandinate d’estate, gli operai arroccati sulle gru per protesta e tanti altri momenti ancora”. Non è difficile immaginarlo. Basti pensare a quanto sono intense le giornate di un vigile del fuoco e moltiplicarle per i mesi e gli anni di servizio. “Dalle fiamme nelle case e nelle aziende agli incidenti stradali, tanti e troppi, come gli infortuni sul lavoro, spesso per disattenzione o per troppa “fiducia” nel fare. Manca la consapevolezza del rischio nella popolazione – evidenzia Gregori – bisognerebbe puntare di più sulla prevenzione e formazione”.

E ora che si fa? Cosa accade all’amata uniforme?

“Non sarò più “operativo” ma ancora non voglio abbandonare questa uniforme di cui sono orgoglioso, continuerò ad indossarla con l’Associazione nazionale dei vigili del fuoco per tutte quelle attività che possono dare un contributo al Comando provinciale di Brescia”. D’altra parte un vigile del fuoco lo è per sempre.

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