La storia di Roberto Coppola, milanese scomparso nel 2006 e ritrovato dopo sette anni in Texas, è un esempio di come alcune persone decidano di sparire senza alcun motivo apparente. La sua sparizione non nascondeva nessun omicidio, ma era semplicemente una scelta di cambiare vita e fregarsene dell’angoscia dei familiari.

Negli ultimi anni, ci sono stati casi simili di persone che decidono di scomparire per diversi motivi, come fuggire da una relazione complicata o da litigi familiari. Kimberly Bonvissuto, ad esempio, è scomparsa da Busto Arsizio e poi è stata ritrovata con un nuovo fidanzato nel Lazio. Anche Roberta Cortesi ha fatto perdere le sue tracce per 17 giorni a Malaga. Queste persone scelgono di non dire niente e di cambiare vita, sfidando la tecnologia e facendo spendere inutilmente soldi per le indagini.

Nel caso di Roberto Coppola, ci sono voluti anni per trovarlo. Dopo aver perso il lavoro a Calgary, in Canada, non ha più fatto sapere nulla alla sua famiglia. La sua mamma ha lanciato l’allarme e sono state fatte indagini e appelli in televisione, ma senza risultato. Solo dopo aver scoperto che Coppola aveva manifestato l’intenzione di trasferirsi in Texas, la madre ha fornito questa informazione alla polizia.

Grazie all’aiuto dell’Esperto per la Sicurezza presso l’ambasciata d’Italia a Washington, le ricerche di Coppola si sono spostate negli Stati Uniti e poche settimane dopo è stato ritrovato sano e salvo. Ora dovrà decidere se rifarsi vivo o continuare a fregarsene del dolore della madre.

Questa storia ci fa riflettere su come le persone possano decidere di scomparire e cambiare vita, lasciando i propri cari nell’angoscia e facendo inutilmente spendere soldi per le indagini. È un comportamento egoistico e insensibile, che non tiene conto delle conseguenze emotive che provoca nelle persone che si preoccupano per loro. Speriamo che Roberto Coppola rifletta sulla sofferenza che ha causato e decida di tornare a casa.

Articolo precedenteParigi in fermento: Olimpiadi 2024 e cantieri in città
Articolo successivoL’inchiesta segreta sul quadro rubato: la verità svelata a Roma

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui