Condannato a 14 anni di carcere l’uomo accusato di aver ucciso Walter Monguzzi a Montello il 30 ottobre 2022. La sentenza è stata emessa oggi, lunedì 18 dicembre, e ha riconosciuto l’imputato, un magazziniere di cinquant’anni di Montello, colpevole di omicidio volontario con attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti. L’imputato è stato invece assolto dall’accusa di guida sotto l’effetto di cocaina.

Le due parti coinvolte nel processo avevano presentato richieste diverse. L’accusa chiedeva una condanna a 24 anni di carcere per omicidio volontario con dolo diretto nella forma alternativa, aggravato dai futili motivi, oltre a sei mesi per guida sotto l’effetto di cocaina. La difesa, invece, chiedeva l’assoluzione per legittima difesa o eccesso colposo di legittima difesa.

La versione della difesa, secondo cui Monguzzi avrebbe cercato la lite, non è stata ritenuta valida. La difesa chiedeva anche di considerare le responsabilità della Bmw che ha fisicamente ucciso il motociclista. La ricostruzione dell’accusa, invece, è stata confermata grazie alle testimonianze dei presenti, ai filmati delle telecamere (anche se non hanno registrato l’istante dell’impatto a causa di problemi tecnici) e alle dichiarazioni di Belotti al suo compagno di cella durante le prime settimane di carcere.

Secondo quanto riportato dal Corriere Bergamo, al semaforo rosso, Belotti si era fermato per primo e Monguzzi era arrivato dopo, posizionando la ruota anteriore della sua moto di fronte alla Panda dell’imputato per proteggersi da un’auto. A questo punto, infastidito, l’imputato avrebbe schiacciato un piede del motociclista, dando inizio alla lite. Una volta che il semaforo è passato al verde, Monguzzi avrebbe superato la Panda dal lato sinistro e in quel momento Belotti avrebbe cercato di speronarlo due volte. Il motociclista avrebbe reagito cercando di allontanarlo con calci. La terza manovra, la più decisa, ha causato la caduta del 55enne nella corsia opposta, sotto le ruote posteriori della Bmw che si stava avvicinando.

La sentenza di oggi ha stabilito la colpevolezza dell’imputato e la sua condanna a 14 anni di carcere. Questo tragico episodio ci ricorda l’importanza di risolvere i conflitti in modo pacifico e responsabile, evitando di mettere in pericolo la vita degli altri.

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