Nel pomeriggio di oggi, lunedì 18 dicembre, Gioacchino Fera e Andrea Luraschi, imputati per un raggiro milionario a Busto, hanno reso dichiarazioni spontanee davanti al giudice del Tribunale di Busto, Daniela Frattini. I due sono accusati, insieme a Giuseppe Santuccione, di aver truffato due donne ultracinquantenni, una di Busto e l’altra di Induno Olona, di oltre due milioni di euro.
Durante l’interrogatorio, Fera ha affermato di essere pronto a restituire i soldi e ha negato ogni addebito. Ha spiegato di aver lasciato due lavori ben retribuiti per dedicarsi alla donna di Induno Olona, che aveva incontrato in quanto infermiere che accudiva la madre malata. Ha dichiarato che tutti i contratti di passaggio di denaro erano regolari e che non ha rubato nulla. Ha ammesso di aver preso in prestito 200 mila euro dalla donna, ma ha sottolineato che non ha potuto restituire il denaro a causa dell’arresto. Ha dichiarato di essere pronto a iniziare a pagare, a patto di poter uscire dal carcere, in quanto non può lavorare e il tempo che passa rende la situazione peggiore.
Anche Luraschi ha negato ogni addebito e ha spiegato la questione dei soldi per lavori non eseguiti. Ha dichiarato che nella situazione di Induno Olona, è stata la donna stessa a sospendere l’esecuzione dei lavori dopo la morte della madre. Ha aggiunto che se la donna decidesse di far eseguire i lavori ora, lui inizierebbe domani. Riguardo al caso di Busto, ha affermato di aver fatto ciò che gli spettava e che i pagamenti fatti ad altri non lo riguardano. Ha sottolineato di non essere un giocatore d’azzardo e di non avere debiti di gioco con nessuno. Entrambi gli imputati hanno insinuato che le presunte vittime li accusano perché manipolate da altri. Luraschi ha anche sostenuto che la donna di Busto avesse detto agli altri imputati di voler denunciare per recuperare i propri soldi, facendo leva sul padre di Luraschi, che è economicamente forte.
L’8 gennaio è prevista la prossima udienza.