Il movimento dell’Impressionismo, nato intorno alla metà dell’Ottocento, rappresenta una svolta nella storia dell’arte. In contrasto con le logiche accademiche dell’epoca, gli artisti impressionisti desideravano dipingere all’aperto, in piena libertà, concentrando la loro attenzione sui cromatismi ed effetti di luce anziché sulla tradizionale rappresentazione dei luoghi e degli oggetti. Claude Monet, in particolare, è considerato uno dei pionieri di questo movimento, grazie al suo dipinto “Impression-Soleil levant”, che ha dato il nome stesso all’Impressionismo.
Nel corso del suo percorso artistico, Monet realizzò anche il dipinto “Déjeuner sur l’herbe” ispirandosi o rispondendo all’omonimo lavoro di Édouard Manet. Quest’opera, attualmente esposta al Musée d’Orsay di Parigi, ha avuto una storia travagliata, con progetti abbandonati, tagli e fortunati recuperi. Si tratta di un omaggio o forse di una sfida lanciata a Manet, destinato a diventare un rivale a seconda delle circostanze.
Il dipinto “Déjeuner sur l’herbe” di Monet era inizialmente concepito come un’opera monumentale, forse per riscattare Manet dalle accuse e critiche ricevute per il suo dipinto al Salon des Refusés del 1863. Tuttavia, il progetto fu abbandonato e l’opera finì in uno scantinato, dimenticata e ammuffita. Monet riuscì a recuperarla solo nel 1884, ma decise di tagliarla in tre frammenti, conservando solo quelli che potevano essere salvati. Oggi questi frammenti sono visibili al Musée d’Orsay, anche se l’opera non è mai stata completata.
Si ipotizza che la decisione finale di non consegnare l’opera al Salon possa essere stata influenzata anche dai cambiamenti nella rappresentazione dei personaggi ritratti, che inizialmente assomigliavano all’amico di Monet, Frédéric Bazille, ma successivamente sembravano più simili a Gustave Courbet. Le critiche di Courbet all’opera potrebbero aver spinto Monet a ripensamenti importanti.
Nonostante la storia travagliata di “Déjeuner sur l’herbe”, il suo soggetto di una colazione sull’erba con protagonisti distinti ed elegantemente abbigliati è stato ripreso numerose volte, anche nella moda. La collezione Primavera/Estate 2021 di Philosophy di Lorenzo Serafini, presentata a Milano presso la Vigna di Leonardo, si ispira a questo tema, rappresentando un ritorno alla natura e una celebrazione della rinascita artistica, tra leggerezza e romanticismo.