Indagine sulla presunta truffa di Chiara Ferragni e Balocco: cosa è successo?
La Procura di Milano ha aperto un’indagine per verificare l’operazione “Pandoro” che ha sollevato polemiche riguardo all’agire di Chiara Ferragni e dell’azienda dolciaria Balocco. Al momento, si tratta di un fascicolo esplorativo senza ipotesi di reato né indagati. Sui social media, l’attacco alla coppia milanese, conosciuta come “Ferragnez”, continua. Le indagini sono state avviate a seguito di una denuncia presentata da Codacons e Assourt, le quali denunciano una presunta truffa. Le indagini potrebbero anche riguardare un’altra operazione commerciale a scopo benefico, quella delle uova di Pasqua Ferragni della Dolci Preziosi.
Secondo la denuncia, la campagna pubblicitaria del pandoro natalizio sarebbe stata “ingannevole ed aggressiva, in spregio ai consumatori, i quali sarebbero stati sensibilmente influenzati nella loro capacità decisionale, soprattutto alla luce della destinazione dei ricavati ai bambini gravemente malati”.
La dichiarazione di Chiara Ferragni, successiva alla multa di oltre 1,4 milioni di euro per una presunta comunicazione errata sulla beneficenza all’ospedale Regina Margherita di Torino, ha sollevato molte polemiche. L’imprenditrice digitale ha annunciato di voler donare un milione di euro all’ospedale. “Sono sempre stata convinta che chi è più fortunato abbia la responsabilità morale di fare del bene”, ha affermato. Tuttavia, il pubblico non ha gradito il suo video in cui si presenta dimessa e con una camicia grigia.
La vicenda riguarda la produzione del pandoro Balocco con zucchero a velo rosa e stencil di Chiara Ferragni, messo in commercio con la promessa di una donazione per le cure pediatriche all’ospedale Santa Margherita di Torino. Secondo quanto emerso, Balocco avrebbe donato 50 mila euro all’ospedale prima della vendita dei dolci, ma poi nulla di più. L’Antitrust ha stabilito che si è trattato di una comunicazione mendace che ha indotto i consumatori a credere che una parte dei guadagni sarebbe stata devoluta all’ospedale, cosa che non è avvenuta. Secondo l’Antitrust, l’operazione ha portato notevoli profitti sia alle aziende dell’influencer che all’azienda produttrice di pandori.
Chiara Ferragni ha ammesso l’errore e ha affermato che ai suoi figli insegna che si può sbagliare e che, quando succede, bisogna ammetterlo e, se possibile, rimediare. Pertanto, ha deciso di devolvere un milione di euro all’ospedale Regina Margherita per sostenere le cure dei bambini. Ha anche specificato di voler separare completamente le attività di beneficenza dalle attività commerciali. Infine, ha annunciato di voler impugnare la decisione dell’Agcm, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, perché la ritiene sproporzionata e ingiusta, spiegando che si è trattato di un errore commesso in buona fede.