Omicidio in Svizzera: pakistano arrestato per l’uccisione del coinquilino
Un tragico omicidio ha scosso la tranquilla cittadina svizzera lunedì 18 dicembre. Khadim Hussain, un pakistano di 31 anni, è stato arrestato con gli abiti sporchi di sangue su un pullman. L’accusa è di aver accoltellato Ahmad Sajid, suo connazionale e coinquilino, durante una lite scoppiata per motivi etnici.
I due pakistani vivevano insieme in un appartamento all’ultimo piano di un edificio in via Pradone, insieme ad altri coinquilini stranieri. Secondo quanto riportato dal Corriere Bergamo, le differenze etniche e religiose hanno generato tensioni tra i due uomini, culminate nella tragica morte di Ahmad. Il giovane è stato trovato senza vita nel salotto dell’appartamento, con due coltellate al petto.
Dopo il terribile gesto, Hussain ha preso il primo treno per Milano e successivamente un autobus diretto in Germania. Tuttavia, è stato fermato dalle forze dell’ordine svizzere durante un controllo. Attualmente si trova in stato di fermo e sarà riportato in Italia nei prossimi giorni.
È emerso che Hussain aveva lavorato come cuoco in un locale tedesco tra il 2018 e il 2020, prima di trasferirsi in Italia. Successivamente si era stabilito a Vercelli e dal 2021 si era trasferito nella zona di Bergamo. Non risultano precedenti penali a suo carico.
Questo tragico episodio mette in luce l’importanza di promuovere la convivenza pacifica e il rispetto reciproco tra persone di diverse culture ed etnie. È fondamentale lavorare affinché situazioni simili non si ripetano, promuovendo l’integrazione e la comprensione tra le diverse comunità presenti in un paese.
Le autorità svizzere e italiane stanno indagando sull’accaduto per fare luce su tutti i dettagli e garantire giustizia per la vittima. È un momento di profonda tristezza per la comunità locale, che si unisce nel cordoglio per la perdita di una vita giovane e spera che episodi così drammatici non si ripetano in futuro.