Il 27 ottobre scorso si è verificato un grave incidente aereo al confine tra le province di Massa Carrara e La Spezia, che ha causato la morte della giovane pilota Naomi Maiolani. La ragazza, di origini faentine ma residente nel Sondriese, lavorava per l’Elitellina, l’azienda proprietaria dell’elicottero coinvolto nell’incidente.

I resti dell’elicottero sono stati recuperati dai Vigili del fuoco dopo quasi due mesi e sono stati trasportati presso una struttura affiliata alla Procura di Massa per ulteriori indagini sulla causa dell’incidente. Durante le operazioni di recupero, un esperto nominato dalla Procura della Repubblica, insieme alla polizia, ai carabinieri e alla polizia municipale di Carrara, è stato presente sul luogo.

L’elicottero, pilotato dalla giovane romagnola, era partito da Oristano, in Sardegna, e si era diretto a Sondrio, con uno scalo all’Elba per il rifornimento del carburante. Purtroppo, durante il volo, l’elicottero si è schiantato sulle colline carrarine, causando la morte della pilota. Prima dell’impatto, pare che ci sia stata un’esplosione. Non appena i soccorritori hanno rinvenuto il corpo di Naomi Maiolani sotto i rottami dell’elicottero, le fiamme che lo avvolgevano sono state spente.

Gli accertamenti sui resti dell’elicottero verranno ora effettuati per determinare le cause dell’incidente. Al momento, si ipotizza che la scarsa visibilità a causa di un temporale potrebbe aver contribuito all’incidente. Le testimonianze degli abitanti di Casano di Ortonovo, che affermano di aver visto l’elicottero cercare di uscire da un banco di nebbia dopo la pioggia delle 12.30, potrebbero fornire ulteriori indizi sulle cause dell’incidente. Anche l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo sta indagando sull’accaduto.

Questo tragico incidente ha scosso profondamente la comunità e ora si spera che gli accertamenti in corso possano fornire risposte definitive sulla causa dell’incidente.

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