Commercio e sicurezza: un problema insostenibile

Rabbia, esasperazione, preoccupazione. I commercianti di piazza Vittoria e delle vie limitrofe si dichiarano stanchi di una situazione diventata ormai insostenibile, una bomba ad orologeria pronta a deflagrare ma che sta già creando profondi problemi di sicurezza personale e danni economici alle attività. Un fenomeno preoccupante che da tempo è sotto gli occhi di tutti.

La zona è presa in ostaggio ogni fine settimana da decine e decine di minorenni, o ragazzini poco più che maggiorenni, per lo più stranieri di seconda generazione. Spaccio, violenza e molestie sono all’ordine del giorno. Responsabili di continue risse. L’ultima scazzottata, sabato 16 dicembre (ma anche il sabato precedente): a rimetterci un 24enne con la mandibola rotta e cinque persone denunciate per lesioni, rissa e rissa aggravata.

I commercianti sono pronti a dar vita a un Comitato aperto a tutte le attività, per chiedere alla Prefettura e al Comune azioni strutturali e continuative, con un presidio fisso dei militari come in Stazione o in piazza Tebaldo Brusato: non solo un deterrente ma anche un “pronto intervento” per sedare gli animi e far sì che non restino impuniti. Un’alleanza che nelle prossime settimane muoverà i primi passi e che vede tra le prime adesioni i commercianti Ferdinando Santoni, Monica Terzi, Giovanni Ieraci, Rinaldo Zomparelli, Endrit Rustemi, Claudio Bocchio ma che cresceranno con il tempo. “Una volta era il Carmine la zona da cui stare lontani, ora è piazza Vittoria. Impossibile andare avanti in queste condizioni”. Ma riuscirci da soli è impensabile. “Da anni chiediamo supporto al Comune il quale, però, fa finta che non ci sia un’emergenza a pochi passi dalla Loggia”. Chiedono “alla politica e alle forze dell’ordine di mettere in campo un protocollo ad hoc, di non voltare le spalle a un fenomeno ormai fuori controllo e di non abbandonare le realtà commerciali”. Perché in gioco c’è la sussistenza economica di negozi, bar e ristoranti ma anche la sicurezza personale di clienti, persone e commercianti così come l’attrattività turistica di Brescia. “Piazza Vittoria è il biglietto da visita della città ma non può essere ridotta in questo stato: la gente ha paura. Ha paura di ritrovarsi in mezzo a risse, a ragazzini sempre con il taglierino a portata di mano che molestano e minacciano, a doversi rifugiare, come troppo spesso accade, dentro i nostri negozi.

Prevenzione e repressione ma con una visione molto più ampia che tenga conto anche della questione sociale e culturale. Contenere queste bande senza rischiare ripercussioni. “C’è chi investe decine di migliaia di euro l’anno per avere la vigilanza all’ingresso della propria attività senza che possa realmente agire”. L’unica soluzione è chiamare le forze dell’ordine “ma anche loro hanno le mani legate, le risorse a disposizione sono pochissime, gli interventi sono marginali e poco incisivi”. Ma ne va della sicurezza personale. “Non sono pochi i commercianti a essere stati aggrediti e picchiati. Altri rischiano quasi ogni fine settimana”.

Nel frattempo, in piazza Tebaldo Brusato, motivazioni diverse ma obiettivi comuni: anche qui è nato il comitato dei commercianti “Botteghe Tebaldo”, allo scopo di pubblicizzare e rendere più attrattiva la zona, realizzando iniziative e appuntamenti, possibilmente con l’aiuto della Loggia. Ad aderire già una decina di attività, tra negozi e bar, di un’area centralissima ma avvertita come “la periferia dell’impero” agli stessi negozianti, raramente presa in considerazione per importanti eventi. Fino a pochi anni fa costretta a scontrarsi con la violenza delle bande giovanili, ora a dover far fronte a una vitalità che nel tempo si è spenta.

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