Le avventure di Morsicone, quarta puntata
La notte trascorse tranquilla e al risveglio Morsicone fu il primo a svegliarsi. Chiamò immediatamente l’amico Raoul dicendo: “Raoul, Raoul svegliati! Ho sognato la libertà!”
Raoul si svegliò e capì subito cosa intendeva Morsicone. “Buongiorno Morsicone, vuoi dire che senti una sensazione di autonomia e appagamento mai provata prima?” spiegò.
“Sì, e mi sento molto bene” precisò il gattone.
“È il risultato dell’uscita di ieri pomeriggio. In te si sono innescati dei processi che ti stanno cambiando e trasformando” disse Raoul. “Vuol dire che questa nostra iniziativa di voler andare oltre il giardino funziona. Inoltre, ieri sera ti ho fatto una domanda, ma dormivi già. Vuoi parlarmi della tua famiglia umana?”
Morsicone rifletté per un attimo e poi iniziò a raccontare. “La mia famiglia umana è composta da quattro persone: papà, mamma e due bambini. Mi hanno adottato quando ero ancora un cucciolo e mi hanno dato tanto amore. Ho sempre avuto cibo, riparo e tante coccole. Ma negli ultimi tempi ho sentito il desiderio di esplorare il mondo al di là del nostro giardino. Ho iniziato a sentire il richiamo della libertà e dell’avventura. E così, con l’aiuto di te, Raoul, ho deciso di intraprendere questa nuova esperienza.”
Raoul ascoltava attentamente e annuì comprensivo. “Capisco perfettamente, Morsicone. È normale sentirsi attratti dalla scoperta e dalla conquista di nuovi orizzonti. La tua famiglia umana ti ha dato tanto, ma ora è il momento di seguire il tuo istinto e vedere cosa c’è al di là dei confini conosciuti.”
Morsicone si sentì rincuorato dalle parole di Raoul. Aveva bisogno di sentirsi compreso e sostenuto nella sua decisione. “Grazie, Raoul. So di poter contare su di te e insieme affronteremo questa avventura. Sono pronto a scoprire cosa mi riserva il mondo!”
I due amici si guardarono negli occhi, pronti a intraprendere un viaggio che li avrebbe portati verso nuove esperienze e incredibili avventure. La libertà li attendeva e insieme avrebbero affrontato qualsiasi sfida.
