Nel passato, presso la “Litografia Verbano” di Erminio Rossi, sono stati stampati e venduti diversi libri e opuscoli interessanti come “Edizioni Verbano Germignaga”, che oggi non sono più facili da trovare. Molti di questi sono stati scritti da ricercatori storici, scrittori locali o semplici appassionati delle tradizioni, diventando preziose testimonianze di un tempo passato. Tra questi, un libro piacevole da sfogliare è stato scritto dall’avvocato luinese Trento Salvi e pubblicato nel 1989: “Fregüi de la sapienza di nòst vécc'” ovvero: briciole della sapienza dei nostri vecchi”.

Spesso in viaggio “al di qua della Tresa” per incontrare l’amico Pier Giacomo Pisoni, Trento Salvi amava scrivere nel nostro dialetto locale e probabilmente è stato uno dei primi a farlo nel luinese, già nel 1981, con la pubblicazione di “Te sée regòrdet…?” (Ti ricordi…?), sempre grazie alle Edizioni Verbano, seguito nel 1985 da “na gèrla del paroll” (una gerla di parole) edito da Francesco Nastro. Inoltre, alcuni dei suoi brevi scritti sono stati frequentemente pubblicati dai giornali locali, ma firmati con lo pseudonimo “TreSa”.

Nel primo libro citato, Trento Salvi ha raccolto una notevole quantità di proverbi, suddivisi per argomento, mese o eventi specifici dell’anno. Non poteva mancare una sezione dedicata alle festività natalizie, da cui, in vista dell’imminente arrivo, ho deciso di attingere.

Non ci crederete, ma ce ne sono ben diciannove. Mi limiterò a riportarne solo alcuni: “A Natal, frécc curdial” (A Natale il freddo è accogliente); “A Natal, gamb sòt ül tàul cund i tò de cà” (A Natale si deve stare a tavola con la propria famiglia); “Natal a l’è un bell dì, ma l’è ‘n pecàà ch’u vegn’ mìia tücc i dì” (Natale è un gran bel giorno, è un peccato che non venga tutti i giorni); “Natal a cà soa, Carnaval a cà di matt, Pasqua in duè ch’a s’imbatt” (Natale a casa propria, Carnevale al manicomio, ossia tra feste e balli; a Pasqua, ovunque ci si trovi). Meditate gente, meditate… buon Natale a tutti!

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