L’anno 1923 è ancora ricordato da alcuni come un anno infausto, soprattutto a Crenna, poiché a fine anno i due Comuni di Crenna e Cajello furono soppressi e aggregati a Gallarate.

La data esatta del decreto ministeriale che sciolse i due comuni è il 30 dicembre 1923, anche se formalmente divenne effettivo il 12 marzo 1924, trenta giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’11 febbraio dello stesso anno.

Secondo il censimento generale del 1921, a Crenna vivevano in totale 4.038 persone, mentre a Cajello 1.169. A Gallarate invece il censimento aveva registrato la presenza di 17.191 abitanti.

Dopo l’aggregazione, la crescita demografica fu relativamente limitata: nel 1931, dopo un decennio di crescita interrotta bruscamente dalla crisi del ’29, a Gallarate vivevano 23.560 persone.

L’idea di aggregare i comuni limitrofi per formare la “Grande Gallarate” era più ampia: la proposta avanzata prevedeva anche l’inclusione di Cardano al Campo (con circa 3.000 abitanti) e Cassano Magnago (circa 5.800 abitanti).

In questo caso, la “Grande Gallarate” sarebbe arrivata a 32.000 abitanti invece di 22.000: l’obiettivo era diventare la città più grande della zona, per assicurarsi il ruolo di capoluogo della nuova provincia che avrebbe dovuto essere creata scorporando parte delle province di Milano (zone di Gallarate e Busto, fino ad allora parte dell’Alto Milanese) e di Como (il Varesotto propriamente detto).

Le manovre per la creazione della nuova provincia contrapponevano i diversi gruppi fascisti della zona, ma nonostante le buone connessioni a Roma, il progetto della “Grande Gallarate” riuscì solo parzialmente e la nuova provincia fu comunque assegnata a Varese.

Tornando alla proposta della “Grande Gallarate”, alla vigilia della decisione del 1923 c’era una forte opposizione dei comuni coinvolti, che temevano di diventare periferia.

Entrambi i paesi, Crenna e Cajello, avevano le proprie strutture sociali: esistevano parrocchie secolari, un piccolo santuario (il Bettolino) e un mulino che era una frazione di Cajello. Entrambi i paesi avevano circoli, con Cajello che ne aveva addirittura due, uno “bianco” ancora esistente oggi e uno socialista nel centro storico.

C’era anche un piccolo circolo a Cascina Ronchi, una frazione di Crenna che negli anni ’50 diventò un quartiere a sé stante. Dopo la Grande Guerra, entrambi i paesi (e anche Ronchi) avevano eretto il loro monumento ai Caduti. Crenna aveva persino un suo ospedale.

L’aggregazione dei due comuni aveva anche un risvolto politico: nel 1923, l’amministrazione a Crenna era espressione del “Blocco” nazionale che riuniva i candidati nazionalisti, repubblicani e popolari che, anche a malincuore, si accordarono con i fascisti. Non mancarono le violenze per estirpare non solo la presenza dei socialisti, considerati “antinazionali”, ma anche di ogni altra opposizione.

Tra le conseguenze della soppressione dei comuni c’è stata anche la chiusura dell’ospedale di Crenna, attivato nel 1915 per iniziativa del dottor Gerolamo Nascimbene, medico socialista originario dell’Oltrepò Pavese, che aveva fondato anche una mutua sanitaria.

Dal punto di vista urbanistico, va sottolineato che già all’inizio del Novecento l’espansione di Gallarate aveva iniziato a interagire in modo diverso con i paesini circostanti. Il viale dei Tigli, tracciato come nuovo accesso a Crenna, era il collegamento urbano, con una salita a tornanti e una scalinata pedonale.

Nonostante siano diventati quartieri nel tempo, Cajello e Crenna hanno mantenuto una loro identità precisa, soprattutto nel caso di Crenna, che è ancora più marcata rispetto a Cedrate e Arnate, gli altri due comuni che Gallarate aveva già aggregato nell’Ottocento.

Ancora dopo la Seconda Guerra Mondiale, su giornali e cinegiornali, Crenna veniva a volte indicata come una località a sé stante, più che come un quartiere. Ad esempio, la visita del sottosegretario degli Stati Uniti Foster Dulles o i Campionati Mondiali di Ciclocross del 1954 sono associati a Crenna sugli albi internazionali, non a Gallarate.

Sono disponibili molte informazioni su Crenna, Cajello e le relative frazioni nei libri pubblicati dalla Collana Galerate.

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