La vicenda di Savino Sansone è un esempio di quanto possano essere complesse le questioni relative alle zone a traffico limitato (ZTL). A causa di un accesso a una ZTL nel centro storico di Seregno, risalente al 20 ottobre 2018, Sansone si è trovato ad affrontare una sanzione che riteneva ingiusta e che non aveva mai ricevuto materialmente.
La situazione si è ulteriormente complicata quando, non trovando il verbale tra i suoi documenti, ha richiesto una copia all’ufficio ZTL della polizia locale di Seregno, che glielo ha inviato via email. Tuttavia, il verbale non risultava consegnato o firmato da alcuno. Contattando l’ufficio ZTL telefonicamente, un addetto ha confermato che il verbale era stato emesso e ha informato Sansone che avrebbe dovuto rivolgersi al giudice di pace di Monza per chiederne l’archiviazione.
Sansone si è quindi presentato all’udienza davanti al giudice di pace il 4 maggio di quest’anno, ma purtroppo il giudice ha sostenuto che solo la polizia locale di Seregno poteva procedere all’archiviazione e ha riaggiornato l’udienza al 20 luglio. Non ottenendo risposte dall’ufficio ZTL, Sansone si è recato personalmente al comando di via Umberto I, dove gli è stato ribadito che spettava al giudice di pace prendere una decisione.
Nella seconda udienza del 20 luglio, il giudice di pace di Monza ha respinto la richiesta di Sansone, sostenendo che non era nei suoi poteri archiviare il verbale. Non ricevendo alcuna risposta dal vicecomandante, Sansone ha scritto una mail il 9 agosto per chiedere un nuovo appuntamento a definizione della pratica, ma ad oggi non ha ricevuto alcuna risposta.
Sansone si sente amareggiato da questa situazione e ribadisce che se fosse stata una sua infrazione al codice della strada, avrebbe tranquillamente pagato la sanzione senza ricorrere al giudice di pace. Ora chiede di poter svolgere lavori socialmente utili, in sostituzione del corrispettivo superiore ai 300 euro che gli viene richiesto.