La questura ha negato il rinnovo del permesso di soggiorno a un uomo che ha ricevuto numerose condanne, anche per maltrattamenti alla moglie, e denunce. Tuttavia, il Tar ha annullato questa decisione, sottolineando che il caso deve essere riesaminato a causa della presenza di un figlio minorenne. Nonostante le molte ragioni che giustificherebbero il rifiuto del rinnovo del permesso, il tribunale amministrativo ha deciso di considerare l’importanza della presenza del padre per il figlio.

L’uomo è stato condannato per maltrattamenti, minacce, lesioni e altri reati, e ha anche ricevuto denunce per falsità ideologica, truffa e sottrazione di cose sottoposte a sequestro. La questura ha ritenuto che questa lista di reati fosse sufficiente per negare il rinnovo del permesso.

Tuttavia, l’uomo ha presentato un ricorso, sostenendo di essere in Italia dal 2008 e di mantenere suo figlio. Ha anche sottolineato di avere un reddito netto di 54.000 euro grazie alla sua attività di trasporti. Inoltre, ha spiegato che la condanna per maltrattamenti deve essere considerata in un contesto di conflittualità e che ha un figlio in Italia, affidato esclusivamente alla madre, che può vedere regolarmente sotto la supervisione del Tribunale per i minorenni e dei Servizi sociali.

Il tribunale amministrativo ha riconosciuto che, se si considerassero solo la durata del soggiorno e la situazione economica dell’uomo da un lato, e i reati commessi e il legame familiare con la moglie dall’altro, non sarebbe possibile superare il giudizio di pericolosità sociale formulato dalla questura. Tuttavia, ha evidenziato che la presenza dell’uomo in Italia è importante per il figlio minore. Pertanto, il tribunale ha sospeso l’effetto del diniego e ha stabilito che la questura deve rivalutare la posizione dell’uomo per il rilascio di un permesso di soggiorno per assistenza al figlio minore.

In conclusione, il tribunale ha stabilito che l’uomo non aveva un’aspettativa tutelabile per ottenere un permesso di soggiorno per motivi di lavoro dopo la condanna per maltrattamenti in famiglia. Tuttavia, ha riconosciuto che l’uomo ha un legame radicato in Italia grazie alla presenza del figlio minore. Pertanto, l’interesse del figlio prevale sull’allarme sociale legato ai reati commessi dall’uomo. La questura è quindi vincolata a rivalutare la sua posizione per il rilascio di un permesso di soggiorno per assistenza al figlio minore.

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