La morte solitaria di Pietro Berselli, un pensionato di 76 anni residente a Mandello del Lario, ha lasciato la comunità sconvolta. L’uomo, ex operaio in pensione della Moto Guzzi, è stato trovato morto all’interno della sua abitazione, probabilmente da un mese. Nessuno si era accorto della sua scomparsa a causa della sua natura riservata e dell’assenza di contatti con i parenti rimasti.
Sono stati i vicini di casa a dare l’allarme il 31 dicembre, preoccupati per l’assenza di Berselli da settimane e per l’odore di decomposizione proveniente dalla sua abitazione. I vigili del fuoco, insieme ai sanitari di Areu e ai carabinieri, hanno fatto irruzione nell’appartamento e hanno trovato il corpo dell’uomo in avanzato stato di decomposizione.
Nonostante i tentativi dei vicini di contattarlo, sia al telefono fisso che al cellulare, nessuna risposta è arrivata. Anche il citofono non ha mai ricevuto risposta. Si ipotizza che Pietro sia stato colpito da un malore improvviso, le cause del decesso sembrano essere quindi naturali. Non sono stati trovati segni di effrazione o elementi che possano far pensare al coinvolgimento di altre persone.
La morte solitaria di Berselli ha scosso la comunità di Mandello del Lario, che si è unita nel dolore per la perdita di un suo concittadino. La sua vita riservata e la mancanza di contatti con i parenti hanno reso ancora più triste questo triste epilogo. La speranza è che episodi come questo possano far riflettere sulla necessità di mantenere relazioni sociali e di vigilare sugli anziani che vivono da soli.
La morte di Pietro Berselli è un monito per tutti noi, un invito a non dimenticare coloro che vivono nell’isolamento e a prestare attenzione alle persone che ci circondano. La solidarietà e l’aiuto reciproco sono fondamentali per evitare che episodi come questo si ripetano. Che la morte solitaria di Pietro Berselli sia un triste episodio che ci ricordi l’importanza di stare vicini agli altri e di non dimenticare mai le persone sole.