La diffusione della Peste Suina Africana (PSA) continua a preoccupare nell’Oltrepò Pavese. Negli ultimi giorni sono stati trovati altri due cinghiali risultati positivi al virus. La conferma è arrivata dall’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna dopo le analisi effettuate su una carcassa a Ponte Nizza e su un altro ungulato morto a Torrazza Coste. Il numero totale di cinghiali infetti nella provincia di Pavia sale così a 23, con 11 casi registrati nell’Oltrepò e 12 nel Pavese.
Le zone coinvolte, come Ponte Nizza e Torrazza Coste, rientrano nelle aree di restrizione con regole severe, tra cui il lavaggio delle scarpe dopo le passeggiate all’aperto e la movimentazione consentita solo ai macelli designati per gli allevamenti di suini. Ponte Nizza fa parte dei 12 comuni in zona di restrizione II, insieme a Bagnaria, Brallo di Pregola, Menconico, Zavattarello, Romagnese, Varzi, Santa Margherita Staffora, Cecima, Colli Verdi (località Valverde) e Godiasco. Torrazza Coste, invece, è inclusa nei 58 centri in zona di restrizione III.
Il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio, responsabile del dipartimento Agricoltura e Turismo della Lega, insiste sulla necessità di un piano strutturale per la gestione della fauna selvatica. Centinaio sottolinea che nonostante l’allentamento delle restrizioni abbia portato sollievo agli allevatori, il rischio di nuovi focolai è ancora presente.
Centinaio propone anche un’azione strutturale di contenimento dei cinghiali che coinvolga agricoltori, cacciatori e persino l’esercito. La richiesta è di adottare misure concrete per preservare la filiera e prevenire nuovi danni causati dall’epidemia di Peste Suina Africana.
Nel frattempo, il settore dell’allevamento nel Pavese ha ricevuto una boccata d’ossigeno grazie alla recente firma del ministro Francesco Lollobrigida per estendere gli aiuti economici ai danni indiretti causati dalla Peste Suina Africana. Questa decisione, sollecitata da Regione Lombardia, rappresenta un passo significativo nell’assistenza agli allevatori. Le aziende agricole colpite dalle misure restrittive potranno richiedere l’indennizzo entro la prima decade di marzo 2024.
Con oltre 5 milioni di capi, gli allevamenti in Lombardia rappresentano un pilastro fondamentale nella filiera suinicola nazionale, e questa decisione contribuirà a preservarne la solidità e la vitalità. Tuttavia, nonostante gli sforzi delle istituzioni, è importante continuare a implementare tutte le misure preventive contro la Peste Suina Africana.