Nelle scorse settimane sono stati completati i lavori di messa a dimora della “rinnovazione artificiale” in due lotti boschivi privati affidati alla gestione del parco dei Mughetti per l’iniziativa “Boschi migliori”. Ma cosa significa rinnovazione artificiale?
Nei due lotti, situati a Uboldo e a Origgio, sono state piantate 500 giovani piante di specie autoctone, come farnia, carpino bianco, frassino, acero campestre, olmo, ciliegio selvatico e arbusti. In entrambi i casi, la piantumazione è avvenuta dopo il taglio selettivo del bosco, che era principalmente composto da robinie e sarebbe ricresciuto allo stesso modo.
Le nuove piante autoctone, inserite per competere con la ricrescita delle robinie, consentiranno di arricchire la biodiversità forestale e quindi avviare la conversione del bosco da una gestione “a ceduo” a una gestione “ad alto fusto”. Nei prossimi anni verranno eseguite le manutenzioni e le cure colturali necessarie per raggiungere questi obiettivi.
Sono stati realizzati anche due interventi sperimentali: a Uboldo è stata creata una “piramide di legno morto” a favore degli insetti saproxilici (come ad esempio il cervo volante), mentre a Origgio sono stati inseriti alcuni nuclei di flora nemorale per la ricolonizzazione del sito.